Il mese di dicembre ha visto un’attenuazione della “seconda ondata”, che tuttavia è stata meno marcata di quanto avvenuto ad aprile, maggio e giugno scorsi.
Se in ciascuno di questi mesi i positivi della prima ondata più che dimezzarono, nelle ultime quattro settimane la flessione è stata del 27.1%.
Nel medesimo periodo i morti sono aumentati del 34.3%, il quarto peggiore dato dopo quelli di novembre (+43.9%), aprile e marzo. Stante lo scenario nazionale, in Lombardia i numeri del sars-coV-2 sono differenti e i positivi sono calati del 55.9%, più di quanto registrato ad aprile, maggio e giugno, mentre i decessi sono cresciuti del 15.3%, un incremento inferiore a quello di novembre (+24.6%) così come a quelli di marzo, aprile e maggio. E’ il segnale di due percorsi diversi dell’epidemia, che in questo nuovo ciclo ha colpito la Lombardia meno duramente rispetto al primo passaggio, con un contagio più diffuso in altre regioni italiane.
MENO PRESSIONE Prendendo in considerazione gli ospedali, sia nel contesto regionale sia in quello nazionale i ricoveri sono in diminuzione: in terapia intensiva si registra rispettivamente -46.2% e -31.8% a fronte del +131.1% e del +103.1% di novembre, negli altri reparti -54.9% e -31.2% rispetto a +84.3% e +84.7%. Inoltre in Lombardia si dimezza il rapporto tra contagi trovati e test effettuati, che passa dal 18.8% al 9.1%, mentre nella penisola lo scarto è meno ampio, dal 15.0% all’11.0%.
Gds