Coronavirus attività aperte e chiuse: cosa cambia

Coronavirus attività aperte e chiuse: cosa prevede il decreto del 22-03

Con la stretta decisa dal premier Giuseppe Conte e l’ordinanza di Regione Lombardia cambiano le regole e si riduce il numero di attività che possono restare aperte da lunedì 25 fino al 3 aprile. Sono prorogati anche i termini dei Dpcm dell’11-03 e l’ordinanza del Ministero della salute del 20-03.

Supermercati e alimentari

TUTTO COME PRIMA

Supermercati e affini, negozi di alimentari restano aperti e non cambiano gli orari, quindi non c’è bisogno di correre a rifornirsi, che anzi è pericoloso per la salute propria e degli altri. L’indicazione è di recarsi presso il punto vendita più vicino alla propria abitazione oppure, per chi lavora, al posto di lavoro.

Farmacie e parafarmacie

NESSUNO STOP AI FARMACI

I farmacisti restano aperti e lo stesso vale per la filiera produttiva.

Edicole e tabaccai

PORTE APERTE

Sarà ancora possibile acquistare riviste, periodici e quotidiani, così come recarsi dal tabaccaio. Ma potrà accedere una sola persona per volta e non si potrà giocare d’azzardo: fermi Gratta e vinci, Lotto e simili, anche sul web.

Attività produttive ferme

OK SOLO LE AZIENDE STRATEGICHE

Tutte le attività artigianali e produttive si fermano, tranne quelle legate alla filiera dell’emergenza e ritenute essenziali, così come altre ritenute strategiche per rifornimenti e logistica. I settori che andranno avanti: agricoltura, pesca, industria alimentare, tessile, chimica (alluminio, plastica, gomma, altri), energetico, ciclo dei rifiuti, cartiere, forniture sanitarie e mediche, impianti idraulici. Sono indicati nell’allegato al decreto.

In Lombardia

COSA PREVEDE L’ORDINANZA REGIONALE

A livello lombardo saranno in vigore fino al 15 aprile regole ancora più stringenti:

  • Divieto di assembramento di più di due persone in luogo pubblico (punibile con sanzione fino a 5mila euro)
  • L’uscita con il cane per necessità fisiologiche è consentita, ma in prossimità della propria abitazione e non oltre 200 metri
  • Sospensione attività pubblici uffici (a eccezione di servizi di pubblica utilità ed essenziali)
  • Sospensione di tutti i mercati settimanali scoperti (già in vigore a Vigevano e in diversi centri lomellini
  • Chiusura degli studi professionali salvo quelli per servizi indifferibili e urgenti o sottoposti a termini di scadenza
  • Chiusura di tutte le strutture ricettive (a eccezione di quelle legate alla gestione dell’emergenza; gli ospiti dovranno lasciare le altre entro 72 ore)
  • Fermo dei cantieri edili (tranne che quelli per strutture sanitarie, ospedaliere, emergenziali, stradali, autostradali, ferroviari)
  • Chiusura distributori automatici h24 (già chiusi a Vigevano)
  • Divieto di praticare sport e attività motorie all’aperto, anche singolarmente
  • In supermercati, farmacie, luoghi di lavoro – struttura sanitarie comprese – obbligo di rilevare la temperatura corporea (a cura del titolare/gestore)
  • Per il servizio di trasporto resta in vigore quanto precedentemente disposto

Nei link il testo dell’ordinanza regionale e del decreto.

Gds

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