Coronavirus, la situazione

Aggiornamento – 01/03 h18

Sono 1577 i contagiati secondo l’ultimo bollettino ufficiale emesso dalla Protezione Civile, che conta inoltre 83 persone giudicate guarite e 34 decessi. A livello locale il sindaco di Vigevano Andrea Sala ha confermato la presenza di 2 casi a Vigevano, che si uniscono a quello rilevato a Garlasco.Per quanto riguarda i provvedimenti che saranno in vigore la prossima settimana, il governo ha emanato un nuovo Decreto con il quale stabilisce per Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e le province di Pesaro-Urbino e Savona la sospensione delle lezioni a scuola fino all’8 marzo; non si tratta di chiusura, pertanto le segreterie saranno aperte e il personale, così come esterni (famiglie, studenti, ecc), potranno accedere ai locali secondo regolamenti che saranno stabiliti dai singoli istituti scolastici in applicazione di quanto previsto dal Dpcm e dalle Raccomandazioni del Ministero della Salute. Inoltre nelle tre regioni è confermata la sospensione delle attività di carattere culturale, ludico, sportivo, religioso quali grandi eventi, cinema, teatro, discoteca, cerimonie religiose, mentre l’apertura dei luoghi di culto «è condizionata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti», garantendo la distanza tra le persone di «almeno un metro» e quella di musei o altri istituti culturali è consentita a patto che «assicurino modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone». Per bar, attività di ristorazione, pub è consentito lo svolgimento dell’attività «per i soli posti a sedere» e con gli avventori a una distanza «di almeno un metro». Nella sola Lombardia (e in provincia di Piacenza) «sospensione delle attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei Livelli essenziali di assistenza, centri culturali, centri sociali, centri ricreativi».

L’ultimo report dell’Oms rileva 87137 casi nel mondo (1739 nuovi), di cui 79968 in Cina e 7169 al di fuori del paese asiatico. Il livello di rischio è classificato come “molto alto” tanto a livello cinese quanto a livello mondiale. L’Italia resta lo stato europeo con più contagi, seguito da Francia (100 di cui 43 nuovi), Germania (57 di cui 0 nuovi) e Spagna (45 di cui 13 nuovi).


Articolo del 28-02

L’Italia fa i conti con l’epidemia da coronavirus “Sars-CoV-2”. Questo il nome dell’agente patogeno che ha bloccato un pezzo del paese e che sta tenendo in allerta la comunità internazionale a causa dei due focolai italiani, uno nel lodigiano e segnatamente a Codogno, il secondo nel padovano e in particolare a Vo’ Euganeo. Al momento non risulta alcuna altra “fiammata” né in Lombardia né in Veneto né altrove, perciò Vigevano e la Lomellina non hanno registrato casi “autoctoni”. Dei casi “nostrani” il primo, quello del 58enne di Garlasco, è legato a Codogno; altri due sarebbero stati segnalati a Vigevano e Tromello, anche se il secondo è stato smentito dal sindaco.

Questo non vuol dire che non ce ne saranno ulteriori, sia perché dei tamponi inviati dal territorio lomellino sono in attesa di un riscontro sia perché gli effetti delle misure prese da governo e Regione inizieranno a essere visibili durante la prossima settimana, in quanto il virus ha un periodo d’incubazione che va da 3 a un massimo di 14 giorni e solo a distanza di un periodo congruo dall’entrata in vigore delle restrizioni si potrà comprendere quanto sono state efficaci nel limitare il contagio

Nel frattempo proseguono gli studi della comunità scientifica su questo nuovo coronavirus, che causa una sindrome respiratoria chiamata “Covid-19”. All’incirca nell’80% dei pazienti colpiti – le cifre non possono essere precise in quanto l’epidemia è in corso e le autorità aggiornano quotidianamente i bollettini – non causa sintomi particolari, nel 5% si manifesta una situazione grave, che interessa sopratuttto i soggetti over60 e le persone con comorbidità: tutti i deceduti italiani avevano una situazione di salute pregressa fragile. In Italia la letalità, il rapporto tra numero di morti e numero di contagiati, si aggira intorno al 3%. Pare acclarata l’origine animale del Sars-CoV-2, che viene dai pipistrelli, forse con un passaggio intermedio da un altro animale non identificato, sfatando le ricostruzioni “complottiste”. Proprio contro le bufale si sta muovendo anche la Polizia, che invita i cittadini a segnalarle sul sito www.commisariatodips.it

I PROVVEDIMENTI Dal 23 febbraio il Ministero della salute e Regione Lombardia hanno emanato un’ordinanza che divide il territorio regionale in due zone, gialla e rossa, e che regola il comportamento dei cittadini all’interno di ciascuna di esse. Vigevano al momento è collocata all’interno della zona gialla, come la maggior parte del territorio regionale, in quanto non ci sono focolai d’infezione nell’area. I provvedimenti presi dalle istituzioni sono validi per 7 giorni e scadranno domenica – compresa – ma potranno anche essere prolungati di un’altra settimana per un totale di 14 giorni. In attesa di comunicazioni ufficiali, sembra che il governo sia orientato a differenziare le prescrizioni non più a livello regionale, ma provinciale o addirittura locale; almeno vanno in questa direzione le dichiarazioni del Ministro dell’economia Roberto Gualtieri: «Si va – ha spiegato nei gironi scorsi – a una differenziazione delle misure;

nelle zone più impattate è giusto che ci siano misure più severe, ma ci sono altre zone nelle quali è altrettanto giusto che ci sia una vita che prosegue normalmente

Accanto al Mef, che sta definendo «misure, in particolare per la zona rossa, dove si stanno adottando le misure di contenimento più significative, ma anche su settori trasversali, turismo, filiere, settori particolari», anche il Ministero dell’istruzione si è attivato per gestire un eventuale prolungamento della sospensione delle lezioni, in particolare con un tavolo di lavoro che sta «studiando soluzioni per la didattica a distanza», come dichiarato dal ministro Lucia Azzolina.

In attesa di novità, cittadini e attività commerciali vigevanesi si sono adeguati in maniera piuttosto civile. I locali, in gran parte, sono rimasti chiusi negli orari indicati, cioè dalle 18 alle 6, e anche alcuni ristoranti, che sulla carta avrebbero potuto restare aperti, hanno preferito abbassare le serrande. Allo stesso modo le scuole si sono mosse celermente, comunicando su siti e altri canali a studenti, famiglie e docenti come comportarsi.

Il testo dell’ordinanza prevede:

  • Sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi aperti al pubblico.
  • Chiusura di nidi, servizi educativi dell’infanzia e scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche.
  • Sospensione servizi di apertura al pubblico di musei, cinema e altri istituti e luoghi della cultura.
  • Sospensione di ogni viaggio d’istruzione.
  • Previsione dell’obbligo da parte degli individui che hanno fatto ingresso in Lombardia da zone a rischio epidemiologico, come identificate dall’Organizzazione mondiale della sanità, di comunicare tale circostanza al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio.
  • Chiusura attività commerciali: bar, locali notturni e qualsiasi altro esercizio d’intrattenimento aperto al pubblico dalle 18 alle 6. I bar che effettuano servizio al tavolo possono restare aperti purché il servizio sia limitato per i posti a sedere disponibili.

Giuseppe Del Signore

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