Coronavirus Pavia, giù positivi e ricoveri in Provincia

I positivi in Provincia scendono sotto quota 7mila (dati al 29 e 30-03) e calano anche i ricoveri.

In una settimana -9.2%, la contrazione più consistente dall’inizio di febbraio, arrivando a 6963.

E’ la prima indicazione del reflusso della terza ondata, che trova conferma nel -11.3% delle presenze in rianimazione, che sono ora 47, e nel -4.7% negli altri reparti, che ospitano 347 malati, il che potrebbe indicare il superamento del picco pure per quanto riguarda le ospedalizzazioni. Nel resto della Lombardia i positivi sono il 2.8% in meno nell’ultima settimana ovvero 95805, nondimeno a livello regionale e nazionale per ora si tratta dell’unico dato in contrazione, perché tutti gli altri indicatori continuano a crescere. C’è una frenata generalizzata, che non riguarda i decessi i quali sono in rialzo e rappresentano l’ultimo fattore a invertire la tendenza, perché quello dotato di un’inerzia maggiore.

LUTTI In area pavese i morti con diagnosi di Covid-19 sono 2344, +1.8% in sette giorni ovvero 42 persone decedute, per un totale che si avvicina ormai a 3mila includendo anche la stima di 550 defunti o senza tampone oppure a causa della crisi sanitaria dovuta al Sars-CoV-2. E che è destinato ad aumentare, considerando anche che i contagiati in Provincia mantengono un tasso più alto rispetto alla media regionale (+4.3% contro +4.0%).

CONFRONTO Se in Lombardia i positivi diminuiscono, in Italia sono lo 0.5% in più pari a 565993, di cui 3721 ricoverati in terapia intensiva e 29163 negli altri reparti, +6.0% e +4.0% a fronte del +11.2% e +10.7% della settimana precedente. In Regione le degenze sono invece 870 in rianimazione e 6994 nei reparti Covid, +5.8% e +0.6% contro il +12.9% e +12.2% precedente. Anche se si stanno assestando, la situazione nei centri di cura è di massima allerta perché proprio questa settimana si attende il picco dei ricoveri e la pressione è in tutta la penisola sopra i livelli di guardia previsti dal Ministero della salute. Non stupisce perciò che l’incremento dei decessi rimanga stabile o acceleri, segnando +2.9% sul piano nazionale e +2.3% su quello regionale, mentre l’indice di positività scende: il rapporto tra casi trovati e test eseguiti è rispettivamente del 6.6% (era 7.2%) e dell’8.0% (era 8.5%).

Il municipio di Mede
Il municipio di Mede

TERRITORIO Nelle città pavesi i contagi continuano ad avere un andamento eterogeneo. Frenano a Vigevano (da +5.1% a +4.2%), Garlasco (da +6.7% a +4.4%) e Gambolò (da +6.2% a 5.2%), accelerano a Pavia (da +3.6% a +3.9%) e Voghera (da +3.6% a +4.7%), sono stabili a Mortara (da +4.0% a +3.8%). Segnali di una “tregua” dai centri minori, dato che ad Albonese e Zeme – i due comuni lomellini più colpiti – non si registrano nuovi casi, così come a Mede si raffredda il focolaio, con 9 soggetti colpiti (+1.3%); una recrudescenza si evidenzia a Sartirana (+3.7%), l’altro dei “punti caldi” della Lomellina.

Giuseppe Del Signore

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