Coronavirus Pavia / i positivi un quarto in meno, contagi stabili o in crescita

Nella settimana delle riaperture prosegue la discesa dei ricoveri e dei positivi in provincia di Pavia, anche se in molte città i contagi sono stabili o in aumento (dati al 26 e 27-04).

I pazienti che si trovano in ospedale sono 298, – 12.1%, i casi attivi scendono a 4521 (-23.6%).

Nei reparti Covid sono 259 i soggetti in cura (-12.5%), in terapia intensiva ce ne sono 39 (due in meno, -9.3%), negli ultimi sette giorni sono morte 34 persone, per un totale di 2493 decessi dall’inizio dell’epidemia a cui si sommano i circa 550 stimati come eccesso di mortalità – diretta o indiretta – legata alla Covid-19. Il tasso di crescita è dell’1.4%, stabile rispetto alla precedente rilevazione e in linea con la media di marzo e aprile, quasi a suggerire un equilibrio dinamico tra calo dei positivi e allentamento delle misure di contrasto dell’epidemia. I soggetti colpiti dalla comparsa del Sars-CoV-2 sono arrivati a 41871, +1.6% in linea con l’incremento regionale (+1.8%) e la metà di quello nazionale (+2.4%).

MUNICIPI A livello di singoli comuni tuttavia si nota una stasi o un’accelerazione dei nuovi contagiati.

A Vigevano sono in aumento (+1.9% contro +1.4%), così come a Mortara (+3.0% contro +2.0%) e a Garlasco (+2.0% contro +1.2%), viceversa sono stabili a Pavia (+1.2%) e Voghera (+1.4%) e rallentano a Gambolò (+1.2% contro + 2.2%).

Nei centri minori sembra che la terza ondata sia defluita, in Lomellina si registrano casi solo in uno dei sei più colpiti, cosicché Sartirana (prevalenza 129.9), Zeme (126.5), Cozzo (117.8), Zeme (112.8) e Olevano (110.7) rimangono fermi e solo a Mede se ne rilevano 3 (+0.4% e incidenza a 111.6).

CONFRONTI Spostandosi in regione e nel resto del paese prevale il segno meno. I positivi segnano rispettivamente -11.0% e -8.2%, ma se nel secondo caso si tratta di una virata più decisa rispetto alla precedente (era -5.9%), nel primo c’è un rallentamento (-18.1%). Aumenta il ritmo con cui si svuotano le strutture sanitarie, i posti letto in rianimazione sono 2849 in Italia e 601 in Lombardia ovvero -12.2% e -15.1%, quelli negli altri reparti 20635 e 3824, -13.1% e -17.3%, segno che si attenua la pressione sui nosocomi, ma ciò non toglie che la ripartenza di molte attività – dai ristoranti allo sport passando per il cinema – avviene in un contesto che non è paragonabile a quello del Regno Unito né per andamento della campagna vaccinale né per la situazione epidemiologica, dal momento che l’Italia non è ancora uscita dalla terza ondata – i positivi sono ancora più di 450mila e il numero effettivo è stimato tra il doppio e il triplo – e prima ancora non era uscita dalla seconda. Nell’ultima settimana sono morti a causa del coronavirus 2296 italiani (+2.0%), di cui 369 lombardi (+1.1%).

Giuseppe Del Signore

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