Coronavirus Pavia / La delta lambisce anche Lomellina e Pavese

La variante delta e i numeri sgombrano il campo dalle discussioni sulla certificazione verde:

in una settimana in Italia e in Lombardia sono aumentati in misura significativa positivi e ricoveri, con la provincia di Pavia che non fa eccezione e vede crescere i primi del 41.9% e i secondi del 71.4% (dati al 26 e 27-07).

Nel pavese i casi attivi sono 244 contro i 172 di sette giorni fa, le degenze sono 4 in terapia intensiva (+33.3%, erano 3) e 8 nei reparti Covid (+100%, erano 4), con un tasso di contagio che rimane stabile (+0.2%) e al di sotto della media regionale (+0.4%). La nota positiva è che per la terza volta in un mese non si contano nuovi decessi, che sono stati finora 2 in luglio, per un totale di 2594 persone morte con diagnosi di Covid-19.

TERRITORIO Nei singoli comuni non c’è una tendenza definita, Pavia e Garlasco migliorano rispetto alla rilevazione precedente (da +0.3% a +0.2% e da +0.8% a +0.4%), Voghera è stabile (+0.2%),

ma Vigevano (+0.3%), Mortara (+0.2%) e Gambolò (+0.3%) segnano una risalita.

Il secondo centro in particolare torna a contare 3 casi dopo cinque settimane consecutive di “calma”. Anche se nei centri più colpiti in rapporto alla popolazione la situazione resta tranquilla e solo a Zeme si registra un nuovo soggetto colpito (+0.8%), meno della metà dei 102 contati negli ultimi sette giorni in Provincia si trova nelle città più grandi, segno di un virus che rispunta a macchia d’olio in tutto il territorio.

ALTROVE Se i numeri pavesi restano sotto controllo, in Lombardia e soprattutto nel resto della penisola inizia a suonare qualche campanello d’allarme. I positivi italiani sono il 43.6% in una settimana e arrivano a circa 70mila, nel contesto lombardo ci si attesta a +14.5% – ma interrompendo una serie di 17 settimane di calo – e a circa 9mila. Nello stesso periodo un anno fa i casi attivi erano rispettivamente 12mila e 7mila, nondimeno rispetto al passato ora ci sono due variabili a cambiare il quadro, la variante delta e il vaccino;

se la prima ha scombussolato le previsioni di un’estate serena, il secondo ha consentito finora di proseguire senza nuove chiusure e con tutta l’Italia in zona bianca.

Sì perché i ricoveri tornano a crescere, +12.3% e +27.3% in Italia con 182 persone in rianimazione e 1512 negli altri reparti, che diventano -6.7% e +9.4% in Lombardia con 28 e 151 pazienti, e il tasso di occupazione dei posti letto a livello nazionale si attesta al 2% e al 3% (dato lombardo al 2%), ma senza quasi 31 milioni di vaccinati (poco meno di metà della popolazione, il 56.6% di chi può vaccinarsi) i numeri sarebbero più alti,

visto che l’Istituto superiore di sanità stima all’88% la protezione dal rischio d’infezione, al 94% dal ricovero, al 97% dalla terapia intensiva, al 96% dalla morte.

Ecco perché, come ha affermato il presidente del Consiglio Draghi,

l’appello a non vaccinarsi è un appello a morire

Giuseppe Del Signore

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