Sono quasi cinquecento i positivi in provincia di Pavia e inizia a crescere la pressione sugli ospedali.
Si contano 499 casi attivi (+9.7%) e 42 ricoverati (+31.3%), di cui 10 in terapia intensiva (+25%) e 32 nei reparti Covid (+33.3%; dati al 08-11).
Sono questi i numeri dell’epidemia sul territorio, in rialzo per la terza settimana consecutiva per quanto riguarda i soggetti colpiti, seppure a un ritmo più lento rispetto alla precedente rilevazione (il dato era +30%). In rianimazione la situazione non è molto diversa da quella degli ultimi tre mesi, con da 7 a 10 posti letto occupati, e anche in regime ordinario si resta al di sotto dei valori di settembre. Al momento l’attenzione è alta,
ma si è lontani da quanto accadeva appena dodici mesi fa: intorno al 9 novembre 2020 si contavano oltre 6mila positivi, 321 persone in ospedale di cui 32 intubate e 36 morti in una settimana,
con un tasso d’incremento dei decessi pari a +2.6%, mentre quelli registrati negli ultimi sette giorni sono 4 equivalenti a +0.2%, anche se sono il doppio rispetto a due settimane fa.
I COMUNI A livello cittadino la crescita dei contagi si mantiene contenuta, con un’accelerazione minima a Vigevano (+0.3%), Garlasco (+0.4%) e Gambolò (+0.2%), rimanendo invece stabile a Mortara (+0.1%) e Voghera (+0.3%) e diminuendo a Pavia (+0.7%). A livello provinciale il ritmo è al di sotto della media regionale, +0.4% contro +0.5%, e in Lomellina, nei centri più colpiti in rapporto alla popolazione, tutto è fermo ad Albonese, Zeme, Sartirana e Cozzo, l’unica eccezione è rappresentata da Olevano (+2.4%).
CONFRONTI Se nel pavese la corsa dei positivi rallenta, in Italia (+18%) e in Lombardia (+21%) accelera, portando il totale oltre quota 100mila e 12mila. A questa ascesa si abbina quella delle degenze: in terapia intensiva sono 415 i pazienti in cura nella penisola (+14%), 46 i lombardi (+2.2%), nei reparti Covid sono 3362 (+17.4%) e 348 (+20.8%), con un tasso di occupazione delle prime del 5% e dei secondi del 6% su scala nazionale e del 3% e del 6% su scala regionale. Pure il rapporto tra casi attivi e test effettuati continua a salire, segno di una maggiore circolazione virale; l’indice di positività arriva all’1.2% in Italia e allo 0.7% in Lombardia.
UN AUTUNNO FA Nel 2020 il contesto era ben diverso e il 9 novembre si contavano 575mila positivi circa in tutto il Paese, di cui 131mila in Regione, senza contare che 2849 persone erano in rianimazione e 27636 ricoverate, di cui 670 e 6414 lombardi. Cifre ben diverse da quelle attuali nonostante la variante delta sia molto più contagiosa della alfa di allora, a sottolineare l’efficacia dei vaccini nel rallentare i contagi e nell’abbattere le forme gravi della malattia.
Giuseppe Del Signore