Coronavirus Pavia / Positivi in tripla cifra, ma ricoveri stabili

I positivi in provincia di Pavia tornano in tripla cifra dopo sei mesi. Era dal 21 giugno scorso che non se ne contavano così tanti,

in tutto 1402 casi attivi, con una crescita del 56.8% nell’ultima settimana e del 208.1% in novembre (dati al 30-11).

Nonostante questo aumento i ricoveri restano stabili a quota 40, in lieve calo rispetto a sette giorni fa (-2.4%) e con un +25% rispetto a fine ottobre, anche se sono meno di quelli che si contavano a fine settembre. Di questi 9 pazienti si trovano in terapia intensiva (+12.5% mensile) e 31 nei reparti Covid (+29.2%), mentre questa settimana non si sono avuti decessi e novembre si chiude con 11 persone morte (+0.4%, in lieve ascesa su ottobre, ma al di sotto del +0.5% di settembre). Una situazione fluida e che vede un peggioramento del contesto generale, tuttavia senza che al momento questo si traduca in una maggiore pressione sui reparti ospedalieri, il barometro che virologi e decisori controllano per capire quali nubi si preparano all’orizzonte. Dodici mesi fa, in uno scenario totalmente diverso senza vaccini, senza Certificazione verde e con una variante meno infettiva, i pazienti in cura erano 440, di cui 58 intubati, con una platea di 11785 positivi e 70 morti in sette giorni, 270 in un mese, in pratica quanti se ne sono contati da aprile a oggi.

ATTENZIONE Se oggi la situazione è diversa non è detto che continuerà a esserlo a oltranza, i segnali dagli altri paesi europei sono un monito – anche se molti pagano una campagna vaccinale blanda e un uso disinvolto delle mascherine all’aperto e al chiuso – e pure a livello italiano c’è un’inversione di tendenza: il Friuli Venezia Giulia è in zona gialla, la provincia autonoma di Bolzano dovrebbe entrarci lunedì e altre regioni, tra cui Lombardia e Veneto, potrebbero arrivarci prima di Natale. Sul piano pavese i contagi a novembre hanno dato +3.0% contro il +1.2% di ottobre, con una risalita vista anche nei singoli comuni, come a Vigevano (+1.8% contro +0.7%), Garlasco (+2.0% contro +0.1%), Pavia (+1.8% contro +0.7%) e con l’eccezione di Mortara (+0.7% stabile) e Gambolò (intorno al +1.4% da due mesi).

IN AULA Anche l’evoluzione dei casi registrati a scuola è una valida cartina al tornasole, trattandosi di un luogo in cui si incontrano persone provenienti da contesti socio-economici diversi e con una popolazione in cui c’è ancora una fetta ampia di non vaccinati, tra chi non ha potuto farlo sin qui (under12) e la fascia 12-18 in cui poco più di un quinto in Lombardia è scoperto. In Provincia al momento sono 202 gli studenti in quarantena – non per forza malati, ma semplicemente entrati a contatto stretto con un positivo – ovvero +61.6% in due settimane, di cui la maggior parte nella primaria (103, +312%) e nella secondaria di primo grado (47, +88%), mentre nell’infanzia sono 30 (-60%) e alle superiori 22, per un totale di 12 operatori e 10 classi coinvolte.

GRANDANGOLO Allargando lo sguardo al resto del paese, in Italia i positivi sono +126.5% in novembre, in Lombardia +213.9%, e arrivano a oltre 190mila, di cui 30mila lombardi. Negli ultimi sette giorni il ritmo è rallentato e si è stabilizzato, con un tasso di riproduzione che si aggira comunque rispettivamente a un quarto e un terzo.

Hanno corso di più i ricoveri, in rianimazione +21.9% nella penisola (sono 669) e +52.3% in regione (99), negli altri reparti +13.9% (5135) e +19.1% (817), il che si traduce in un 7% e un 6% di posti occupati in terapia intensiva e in un 9% e un 12% in “area non critica” (in Friuli è 14% e 23%).

Il tasso di positività passa dall’1.8% al 2.2% e dall’1.4% all’1.7% e anche i decessi accelerano, con un tasso italiano che è al +0.4% e quello lombardo pari a +0.2%, per oltre 133mila vittime con diagnosi di Covid-19.

Giuseppe Del Signore

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