Green Pass / Nuove regole, stretta anche per 5600 vigevanesi “No vax”

Via al rafforzamento della Certificazione verde anche in Italia durante il periodo natalizio. Il Governo ha deciso di restringere l’accesso al Green pass già in zona bianca per chi non è vaccinato, che non potrà più partecipare col solo tampone alla vita sociale, ma potrà continuare a lavorare.

Le nuove misure entreranno in vigore il 6 dicembre, saranno operative almeno fino al 15 gennaio e sono accompagnate dalla riduzione della validità del certificato, che torna da 12 a 9 mesi mentre il richiamo si potrà chiedere a partire dai 150 giorni dalla seconda dose e non più dai 180, e dall’obbligo di esibire i pass anche sui trasporti regionali (su cui sarà valido quello “semplice”, quindi anche con tampone negativo).

Niente mascherine obbligatorie all’aperto, che restano previste solo a partire dal passaggio in zona gialla. La linea proposta dalle Regioni ha trovato sostegno nell’esecutivo e il presidente del Consiglio Mario Draghi ha optato per limitare le attività che è possibile fare per chi non è guarito e ha scelto di non aderire alla campagna vaccinale, superando le perplessità legate sia al timore di inasprire il conflitto sociale sia al rischio di infliggere una battuta d’arresto alla ripresa bloccando l’accesso a bar, ristoranti, alberghi, cinema, teatri, stadi, palestre per oltre 7 milioni di cittadini e consumatori. Il primo ministro, presentando le misure, ha invitato a cogliere lo sforzo fatto per superare le divisioni:

ma ve lo ricordate il Natale dell’anno scorso? Vogliamo tornare a un Natale migliore? Se ci riusciremo questo sarà il modo migliore per ricucire il tessuto sociale

COR Conferenza stampa Green Pass - Draghi
il premier Draghi

SUL TERRITORIO Su scala nazionale sono numeri di cui può sfuggire la grandezza, ma se li si cala a livello locale ci si rende conto della dimensione di questa corposa minoranza. A Vigevano si tratta di 5600 persone pari al 10.3% della popolazione target ovvero di chi avrebbe potuto vaccinarsi e ha deciso di non farlo. A Mortara sono 1700 circa, a Gambolò 650, a Garlasco 1000, a Cassolnovo 700, a Voghera 3900, a Pavia 7200. In Provincia se ne contano quasi 50mila.

LE REGOLE Cambia tutto già in zona bianca, solo chi è in possesso della Certificazione perché vaccinato o guarito potrà muoversi come ha fatto finora, avendo accesso alle «attività ricreative» ovvero alla vita sociale, mentre chi aveva fatto ricorso al tampone sarà limitato in uno dei periodi dell’anno, quello di Natale, più segnato dalla socialità. Niente aperitivi o pasti fuori casa, niente palestra, niente cinema e teatri, niente impianti sciistici, sale da giochi o discoteche – queste ultime chiuse in zona gialla – stop anche alla possibilità di andare in albergo. Se la situazione non diventerà troppo grave non ci sarà l’introduzione dell’obbligo vaccinale per gli adulti, che porterebbe con sé problemi di natura giuridica, economica, sociale e politica, oltre al fatto che molti hub vaccinali sono stati chiusi o ridimensionati e che bisognerà assicurare l’accesso al richiamo a chi dovrà “rinnovare” la Certificazione verde in scadenza. Nonostante questo il Governo ha deciso di estendere l’obbligatorietà a docenti e forze dell’ordine – oltre che al personale sanitario per cui vige già – a far corso dal 15 dicembre e attende l’ok dell’Aifa per aprire alla vaccinazione facoltativa di chi ha tra 5 e 11 anni.

Giuseppe Del Signore

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