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I giornalisti all’Ats: «Dateci i dati sul Covid-19»

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La sede dell'Ats di Pavia

Una comunicazione trasparente al servizio dei cittadini sull’epidemia Sars Cov-2. Lo chiede l’Associazione dei Giornalisti di Vigevano e Lomellina “G. Rolandi”, in accordo con l’Ordine dei giornalisti della Lombardia, in una lunga lettera indirizzata al direttore generale dell’Ats e al prefetto di Pavia. In particolare si contesta all’Ats il fatto di non comunicare informazioni relative a numero di contagi giornalieri, numero di decessi giornalieri, numero di tamponi effettuati suddivise per i singoli Comuni della Provincia.

La prima pagina della lettera inviata
La lettera inviata all’Ats e al Prefetto

DIRITTO ALL’INFORMAZIONE «Una richiesta – viene sottolineato nella lettera sottoscritta dal presidente dell’associazione Giuseppe Del Signoreche nasce dall’interesse pubblico che queste informazioni rivestono: un interesse che è confermato tanto dalla gravità dell’emergenza, la quale non ammette zone d’ombra, quanto dalle domande che pervengono dai lettori e dunque dai cittadini, i quali hanno il diritto di accedere a tali dati così come è nostro dovere informarli». Insomma, l’informazione è un diritto e, in particolare, certe informazioni devono essere date, soprattutto in questo periodo «nel momento in cui l’Italia si prepara ad attenuare le misure di isolamento sociale che sono state introdotte – prosegue la lettera – in tutto il Paese, la trasparenza assume un’importanza fondamentale, perché permette ai cittadini di avere un’idea più precisa della diffusione del contagio nei territori in cui vivono».
C’E’ UNA PERCEZIONE DISTORTA SULLA PANDEMIA Secondo l’associazione «la percezione all’interno del territorio pavese è distorta».
«Non abbiamo, a oggi, – precisano i giornalisti – informazioni precise sui tamponi: quanti ne sono stati fatti in Provincia? In quali Comuni? A quali categorie, solo al personale sanitario e ai pazienti ricoverati in ospedale e nelle case di riposo? Qual è il profilo delle persone più esposte al Covid-19 in Provincia?
Non abbiamo, a oggi, un riscontro puntuale sui contagi, i pochi dati che arrivano sono trasmessi in maniera ufficiosa e sono frammentari e incompleti (tra l’altro questa diffusione conferma che una parte di questi è disponibile e aggregata): dove si concentrano? All’interno dei diversi Comuni il contagio è presente in focolai precisi o è diffuso? Quali Comuni sono stati sottoposti a un numero congruo di tamponi e quali invece necessiterebbero di un ulteriore approfondimento?
Non abbiamo, a oggi, un prospetto dei decessi: quanti sono in ogni città i morti che erano risultati positivi al Sars-CoV-2? Si trovano per lo più in alcune strutture, ad esempio le Rsa, oppure sono diffusi? Ats di Pavia ha una misura della mortalità all’interno e al di fuori di ospedali e case di riposo?
SERVONO DELLE RISPOSTE Secondo l’Associazione giornalisti di Vigevano e della Lomellina «Sono domande a cui è importante sia data risposta prima che la Presidenza del Consiglio dei Ministri riduca le misure restrittive, in quanto il tessuto socio-economico della Provincia di Pavia è caratterizzato da una forte mobilità inter-comunale e verso altri territori della Lombardia; se si inizierà a spostarsi senza avere una reale misura dell’emergenza nelle aree in cui si vive e lavora, si accrescerà il rischio di una seconda ondata, senza dimenticare che la prima non è affatto conclusa e che la Provincia di Pavia ha una prevalenza superiore a quella della Regione Lombardia. Possiamo permetterci – si chiedono i giornalisti – la circolazione di cittadini ignari sapendo che le altre misure per conte-nere il contagio – la app Immuni, i dpi, i tamponi, le analisi sierologiche, ma anche la app AllertaLOM di Regione Lombardia, a cui ha aderito finora il 7.8% dei residenti pavesi – riscontrano diverse criticità che potrebbero renderle inefficaci? »
GLI STRUMENTI PER INFORMARE CI SONO Da qui la richiesta ad Ats di Pavia di attivare una sezione del sito web dell’ente nella quale riportare l’aggiornamento giornaliero (o a cadenza bisettimanale) dei seguenti dati: umero dei contagiati suddiviso per Comune; numero degli attualmente positivi suddiviso per Comune; numero dei decessi di persone risultate positive al Sars-CoV-2 suddiviso per Comune; numero dei decessi assoluti nelle Rsa suddiviso per singola casa di riposo; numero dei guariti suddiviso per Comune; numero dei tamponi effettuati suddiviso per Comune; numero dei ricoverati in terapia intensiva e numero dei ricoverati con sintomi nelle strutture ospedaliere suddivisi per Comune; numero complessivo dei ricoverati in terapia intensiva e dei ricoverati con sintomi in Provincia di Pavia; suddivisione dei tamponi effettuati per tipologia di destinatario».
Il documento prosegue sottolineando che «qualora non tutti i dati da noi richiesti fossero disponibili, chiediamo che siano forniti tutti quelli che lo sono (della disponibilità di diversi tra quelli indicati siamo certi perché sono trasmessi a Regione Lombardia e Protezione Civile, oltre che per averne ricevuto conferma diretta da sindaci e direzioni delle Rsa della Provincia di Pavia. Inoltre i Dipartimenti nazionale e regionale della Protezione Civile, interpellati, hanno chiarito che almeno una parte è nella disponibilità delle singole Ats, a cui si rinvia per accedervi».
Un appello, conclude la missiva, «che non nasce da un atteggiamento inquisitorio nei confronti di Ats di Pavia, di cui rico-nosciamo lo sforzo messo in campo per affrontare l’epidemia, ma dalla volontà di garantire il diritto all’informazione sancito dall’articolo 21 della Costituzione Italiana e dalla volontà di adempiere al nostro dovere di informare i cittadini».
Massimo Sala

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