Psicologi a domicilio /4 Aver cura di sé, guida per adulti e genitori

«Aver cura di sé» è diventato un monito di coscienza in questi giorni a distanza dai nostri affetti e dal trascorrere della vita al di fuori delle nostre case. La centralità della cura traspare anche dal decreto emanato dal nostro Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, “Cura Italia”, dove i provvedimenti presi sono a favore della comunità. La cura qualifica ogni gesto essenziale dell’esserci: vale per il politico che esercita una cura verso i cittadini come collettività; per l’educatore che nel prendersi a cuore l’altro se ne occupa nella sua singolare unicità; per il singolo che si prende cura di se stesso. Imparare l’arte di esistere, quella sapienza di cui parla Socrate (Platone, Apologia di Socrate) avanza attraverso gli interrogativi che in molti, nell’intimità delle proprie coscienze, si stanno ponendo nel qui ed ora della vita cambiata a causa del virus: “E’ normale che sto vivendo questa situazione con crisi di ansia o panico?”, “Cosa cambierà quando ritorneremo alle nostre vite?”, “Come vivono i bambini questa situazione, lontani da scuola, amici e nonni?”. Queste sono alcune delle domande che affiorano in questo tempo dove, pur stando lontani dagli altri, siamo maggiormente a contatto con noi stessi, comprese le nostre fragilità, ignote e oscure per molti di noi, al punto da spaventare.

«Se conosciamo noi stessi potremo anche conoscere la cura di noi stessi, ma se noi non ci conosciamo non conosceremo mai neppure quella», recita il fondamento del pensiero socratico sulla cura di sé. La pandemia sta rendendo un imperativo l’espressione “conosci te stesso” (in greco γνϖϑι σαυτóν), perché il principio della cura di sé e dell’altro possa prendere forma, concretizzandosi in buone pratiche.

Nel precedente articolo la dr.ssa Del Signore ha illustrato alcuni consigli pratici utili ad affrontare il periodo dell’isolamento per gli anziani, spunto anche per la gestione dei bambini a casa. Qui ci focalizzeremo su come l’adulto può aver cura di sé e del proprio figlio, fornendo possibilità che facciano fiorire la sua anima. Tali considerazioni non seguono un principio di universalità, essendo noi tutti diversi, ed essendo le situazioni che ci ritroviamo a vivere nelle nostre case tutte uniche e difformi.

Per capire cosa succede nella mente dei bambini in questa fase è fondamentale capire cosa succede in quella degli adulti che stanno con loro

sostiene Simona De Stasio, docente di psicologia dello sviluppo all’Università Lumsa di Roma.

L’altro è la compagnia di cui ogni essere necessita. Nessuno va solo – questa è un’astrazione- ma accompagnato dall’altro, senza il quale non potrebbe parlare

Con queste parole Maria Zambrano mostra la vera natura dell’essere umano, ossia la relazionalità e il continuo scambio dialogico, fondamentali per una buona qualità dell’esistenza. I seguenti punti, pensati per i bambini, aggiungono valore anche alla qualità della vita del genitore-in-relazione-con il proprio figlio.

  • Comunicazione coerente e semplice spiegare ai bambini cos’è il coronavirus e da cosa nasce la necessità di stare a casa, senza agitare o sminuire. Non è coerente dire «non è nulla» e poi ascoltare tutto il giorno notizie o parlare usando termini preoccupanti. I bambini, anche se piccoli, hanno un loro bagaglio con cui ragionano.
  • Presenza molti genitori sentono di non riuscire a stare dietro a tutto e i bambini possono vivere la confusione di avere i genitori a casa, ma non nella modalità che vorrebbero, non tollerando la presenza-assenza. È possibile che avvengano delle regressioni che danno sicurezza e funzionano da contenimento. Alcuni potrebbero tornare a cercare i peluche, il ciuccio o a dormire nel letto con mamma e papà. I giochi che i bambini fanno ci raccontano quello che stanno vivendo: possono mettere in scena catastrofi, malattie, e richiamano la necessità di sentirsi protetti costruendo case e rifugi. Può essere utile fare disegni che servano a significare emozioni vissute, senza drammatizzarle o inibirle, dando responsabilità eccessiva ai bambini; inventare filastrocche che rendano più leggere le paure. Se il genitore si accorge che avvengono esplosioni emotive difficili da contenere o confortare può sempre chiedere una consulenza specialistica.
  • Relazione e Autonomia è importante trascorrere momenti di qualità con i propri bambini, rievocare insieme momenti passati, con uno sguardo a progetti futuri. Questo potrebbe essere utile a ritrovarsi in una dimensione di piacevolezza e di dar forma al tempo, ora cristallizzato. I bambini potrebbero trarre un vantaggio da questo tempo decelerato e a maggese dalle attività extra. Possono essere invitati a fare da soli, ad esempio nel vestirsi o nel lavarsi, o convolti in piccoli lavori di casa.

L’uomo è ignoto a se stesso. E perché possa conoscersi ha bisogno del costante esercizio di ritirarsi nell’uso dei sensi, di raccogliersi e di concentrare la mente in se stesso

In questa espressione Sant’Agostino ci dice che chi, con regolarità, sa raccogliersi nel profondo del tessuto dei propri pensieri ha la possibilità di capire cosa cercare e dove indirizzare in modo privilegiato le proprie energie. Per rendere autentica la cura di sé è importante avvicinarsi al proprio sentire. La ricerca di una direzione della vita non può prescindere dal cuore, come lo stesso Dante dice nel Paradiso «l’amor che move il sole e l’altre stelle», individuando nel sentimento dell’amore ciò che muove il mondo. Ecco di seguito due spunti di riflessione per gli adulti:

  • Recuperare l’importanza della dimensione affettiva che, nella cultura del progresso, è stata spesso anestetizzata per garantire una postura esistenziale di efficacia ed efficienza.
  • Adoperarsi per conoscere le fonti della qualità della nostra vita, imparando ad attraversare i momenti negativi e a coltivare il “senso di gratitudine” per la vita, capace di distendere l’anima e di metterci in contatto con le cose.

dr.ssa Antonella Auletta

dr. Nicola Allegri

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