Ammontano a poco più di 141mila le terze dosi di vaccino somministrate in Lombardia ai medici, agli operatori socio-sanitari e agli ottantenni residenti nelle Rsa, quasi tutti vaccinati all’interno delle strutture. Poco a poco il piano vaccinale sarà esteso anche al resto della popolazione.
Prossimi in lista saranno gli over 70 e, successivamente, gli over 60, i quali potranno ricevere la puntura “di rinforzo” a patto che siano passati almeno sei mesi dalla somministrazione della seconda dose. In previsione di questa prossima campagna vaccinale, e in attesa del via libera da parte del ministero, regione Lombardia si sta attrezzando per far fronte ai 900mila settantenni che dovrebbero essere interpellati a partire dagli inizi di novembre. Dovranno aspettare invece i 100mila sessantenni che potranno sottoporsi al richiamo anti-Covid a partire da dicembre, fino al mese di gennaio.
Fondamentale per l’organizzazione di questa terza somministrazione, sarà l’aiuto delle 1.800 farmacie lombarde e dei medici di famiglia, questi ultimi in particolare collaboreranno anche nella somministrazione dei vaccini antinfluenzali. Essenziali anche gli hub vaccinali, che resteranno attivi e che già hanno somministrato la terza dose a 105.183 mila anziani ultraottantenni, pari al 13.7%. In meno di un mese i numeri raggiunti sono notevoli, basti pensare che il 21% degli anziani in Rsa ha già ricevuto il richiamo, insieme al 18% di immunodepressi e al 10% di medici e infermieri ospedalieri. Sarà possibile vaccinarsi negli hub, almeno fino a marzo o aprile dell’anno prossimo, e questo sarà utile per i pazienti in modo che possano proteggersi durante il periodo invernale.
Infine riceveranno la terza dose anche le altre fasce d’età, a patto che siano passati sei mesi dall’ultima iniezione, anche se nel mondo scientifico è ancora aperto il dibattito sulla durata della protezione.
Rossana Zorzato
