Testimoni in corsia/2: «Insieme ce la faremo»

Non è un gioco. Noi continueremo a fare il nostro lavoro, ma le strutture collasseranno se ognuno di noi non segue le indicazioni delle istituzioni

Non usa mezzi termini Carla Colli – il nome è di fantasia – in servizio presso il sistema sanitario del territorio di Vigevano e della Lomellina per descrivere quello che potrebbe succedere se le misure di contenimento del contagio dovessero rivelarsi insufficienti. «L’impegno profuso dalle strutture e da tutto il personale è massimo – afferma – e continuerà a esserlo, ma la cosa più importante che i cittadini possono fare in questo momento è restare davvero a casa, evitare di uscire, se non per urgenze, e non assaltare supermercati o altri ambienti che possono diventare luogo di contagio di massa». Un appello che arriva direttamente dai nosocomi, sotto costante pressione.

In queste settimane la situazione degli ospedali, soprattutto quelli dei piccoli e medi centri di provincia, è allarmante

«I numeri dei contagi, come i media stessi informano, aumentano in maniera esponenziale, e ribadisco che questo è anche dovuto al fatto che le persone sembrano continuamente sottovalutare l’importanza delle ordinanze emesse dalle istituzioni e quella di restare in casa». Questo anche per tutelare il lavoro di chi si trova a gestire l’emergenza, in quanto «oltre alla paura di ammalarsi vi è sicuramente uno stress dovuto alla pressione del momento e al numero di pazienti che ormai giungono sempre più numerosi e necessitano di assistenza specifica. Questo vale per tutti noi, dal medico, all’infermiere, all’Oss, passando per il personale tecnico di reparti come la radiologia e i laboratori analisi, tutti in prima linea per i pazienti sospetti o in fase conclamata». E tutti a rischio di contrarre l’infezione da Sars-CoV-2, come attesta il numero di infetti tra chi lavora in ambito sanitario. «Molti – conferma Colli – sono già in quarantena perché positivi al tampone. Definirne il numero è difficile, dato che anche questo è in aumento ogni giorno. Si lavora utilizzando tutti i DPI – Dispositivi di protezione individuale – disponibili e seguendo le direttive e i protocolli aziendali, ma il materiale comincia a scarseggiare: dalle maschere filtranti ai camici idrorepellenti. Stanno arrivando forniture anche da fuori regione in questi giorni e ben vengano le donazioni spontanee della cittadinanza». Esempio di azione utile per non demordere e reggere come comunità:

Sconfiggiamo questo virus, ma facciamolo tutti insieme

Giuseppe Del Signore

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L'Araldo Lomellino da 120 anni racconta la Diocesi di Vigevano e la Lomellina, attraversando la storia di questo territorio al fianco delle persone che lo vivono.