Vaccini a Mede, un esempio per tutti

Un’organizzazione perfetta. È quella che ha permesso a Mede (poco più di 6.500 abitanti) di diventare il primo centro lombardo con la popolazione over 50 vaccinata. Questo grazie alla parrocchia guidata da don Renato Passoni che ha dato la disponibilità degli ampi locali dell’oratorio Don Giovanni Bosco per ospitare la distribuzione delle dosi ai cittadini dai 50 agi 79 anni, curata dall’Ats provinciale, e a una straordinaria squadra diretta dalla Consulta del volontariato e composta da Croce Rossa, Protezione civile, volontari civici e privati cittadini.

«L’oratorio non serve solo alla comunità cristiana, ma dev’essere la casa di tutti i medesi – spiega don Passoni – e un luogo educativo dove si insegna l’attenzione agli altri. Un’attenzione che in questo momento si esprime nelle vaccinazioni. E’ bello vedere che tutta la comunità ha risposto in modo così straordinario, unendosi per un motivo comune».

L’Agenzia per la tutela della salute diretta da Mara Azzi è intervenuta in quanto Mede era tra i quattro Comuni lombardi messi in zona rossa per due settimane, con tutte le scuole chiuse, per una serie di focolai della variante inglese. Gli over 80 erano già stati vaccinati entro venerdì 26 febbraio. La campagna vaccinale è iniziata martedì 2 marzo ed è continuata tutti i pomeriggi (oltre a domenica mattina) fino a martedì scorso, grazie a quattro medici di base (Mattia Bottino, Walter Merli, Lorenzo Pati e Vittorio Savini), a diversi infermieri e a molti volontari, tra cui in prima persona il sindaco Giorgio Guardamagna.

Martedì 2 marzo sono state inoculate 300 dosi, ma l’organizzazione è proceduta a ritmo così sostenuto pochi giorni dopo che si è passati a 500, e sabato, con lo staff disponibile anche al mattino, si sono raggiunte 1.000 dosi. «Non sono previste dosi per gli under 50 – dichiara il primo cittadino – ma se ci daranno abbastanza vaccini provvederemo».

Nel frattempo si è preso atto che diversi medesi non volevano vaccinarsi. A loro Guardamagna ha rivolto un appello:

«Domenica e martedì ci si potrà presentare anche senza prenotazione. Invito tutti ad approfittare di questa opportunità straordinaria per evitare il rischio di dover restituire vaccini che tutti chiedono e noi, fortunatamente, abbiamo».

Gli fa eco un illustre scienziato, il professor Emilio Bombardieri, medese di nascita, attualmente direttore scientifico della Humanitas Gavazzeni di Bergamo: «Mi permetto di esortare i medesi a utilizzare le dosi ancora disponibili, quali che siano, perché si ha la possibilità di diminuire le percentuali del contagio e dunque di eliminare il numero di nuove varianti, che in teoria possono mutare il quadro della pandemia. Solo così si diminuiscono in un colpo il contagio e la circolazione del virus. E si ottiene auspicabilmente un ritorno alla normalità».

Davide Zardo

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