Vaccini / Vigevano, coperti quasi 7 cittadini su 10 con la prima dose

Anche in Provincia di Pavia nel mese di agosto la campagna vaccinale ha segnato il passo, con un rallentamento legato alle ferie.

Rispetto a luglio il ritmo delle somministrazioni si è ridotto di un quarto e questo ha impedito di raggiungere quota 70% della popolazione residente con almeno una dose.

Il territorio pavese si colloca di poco al di sotto della media regionale, con il 69.1% dei cittadini a metà del percorso contro il 70.9% dei lombardi e il 58.6% di immunizzati potenziali contro il 60.7%. Al 23 agosto risultano somministrate 369849 prime dosi e 313463 seconde, per quanto riguarda la popolazione target (gli over12) è stata raggiunta quota 78.2% a fronte del 67.6% che si rileva in tutta Italia.

ALTALENA Fin qui i numeri che interessano l’intera Provincia, ma a livello di singoli comuni si registra una certa varietà. Partendo dai centri principali, se a Pavia si tocca il 75.7% dei pavesi che hanno fatto almeno un’iniezione e il 65.1% di quanti hanno concluso il percorso vaccinale,

a Vigevano si scende al 66.9% e al 57.1%, a Mortara al 64.6% e al 54.0%;

quest’ultima città è quella che finora ha la performance peggiore tra quelle di dimensioni maggiori, ad esempio Voghera arriva al 69.1% e al 58.6%. Un ritardo che non si spiega con l’assenza di un centro vaccinale, dal momento che in Lomellina ci sono cittadine che fanno meglio; non solo Mede e Sartirana – epicentri dell’ondata con variante alfa, la cosiddetta “inglese” – che pure sono rispettivamente al 72.1% e al 76.2% di chi è a metà strada e al 62.0% e al 56.7% di chi ha finito, ma anche Gambolò (67.9% e 58.4%), Garlasco (67.0% e 58.2%), Cassolnovo (66.2% e 56.5%).

CHI MANCA Con l’obiettivo di arrivare all’80% della popolazione target coperta su scala nazionale entro fine settembre, nelle prossime settimane la struttura commissariale cercherà di recuperare terreno nelle aree che finora sono andate avanti a rilento, ma anche nelle fasce d’età più a rischio, per raggiungere chi, pur essendo esposto agli effetti più gravi della Covid-19 – non solo il decesso, ma anche danni importanti a livello di organi che compromettono la qualità della vita – al momento risulta non vaccinato.

In Lombardia si tratta del 6.8% degli over80 (circa 46mila persone), dell’11.8% della fascia 70-79 (circa 110mila), del 16.7% della fascia 60-69 (circa 200mila), del 24.1% della fascia 50-59 (circa 400mila).

Tra questi si conterà la maggior parte dei morti del prossimo autunno: i dati raccolti dall’Istituto superiore di sanità sono chiari, tra luglio e agosto il 100% dei decessi tra i 12 e i 39 anni (4 soggetti), l’80% tra i 40 e i 59 (28), l’84.2% tra i 60 e i 79 (80) e il 59.1% sopra gli 80 (65) sono stati di individui non vaccinati.

Giuseppe Del Signore

Le ultime

Its / «Pavia ha bisogno di più coraggio»

Nel 2021 sembrava arrivato il momento di un Its...

Cascame, un quartiere attorno alla sua fabbrica

«Una comunità dentro alla comunità». E’ sufficiente questa frase,...

25 aprile / Dialogo tra generazioni

La festa della Liberazione mantiene il suo importante significato...

Cilavegna, Falzone rilancia e rinnova «Al centro, sociale e fragili»

Una squadra completamente rinnovata quella che sostiene la candidatura...

Login

spot_img
araldo
araldo
L'Araldo Lomellino da 120 anni racconta la Diocesi di Vigevano e la Lomellina, attraversando la storia di questo territorio al fianco delle persone che lo vivono.