aggiornato il 10-12-2021 alle ore 10.26
Alla ricerca dell’appuntamento che non c’è. Gran parte della popolazione di Vigevano e Lomellina è in pista per la campagna vaccinale, tra chi è in attesa di ricevere la terza dose e chi si appresta a fare la prima perché spinto dall’introduzione del Green pass rafforzato,
ma prenotare un posto a Vigevano è quasi impossibile. Il fatto è che è aumentata in maniera esponenziale la domanda, ma la Regione si è fatta trovare impreparata e manca una struttura in grado di erogare un’offerta adeguata.
Negli scorsi mesi in Lombardia sono stati chiusi o depotenziati numerosi hub o centri per la vaccinazione, tra cui ad esempio quello presso l’istituto clinico Beato Matteo, quello presso l’ospedale di Abbiategrasso o lo stesso hub vigevanese presso il centro commerciale “Il Ducale”. Nel frattempo l’Ats di Pavia ha attivato 12 hub in tutta la Provincia, di cui 3 in Lomellina – Vigevano, Mede, Pieve del Cairo – ma questo al momento non è sufficiente perché, come avevano spiegato da Asst nelle scorse settimane,
la criticità è nota e legata all’afflusso di persone dal sud-ovest milanese
col risultato che le linee vaccinali de “Il Ducale” sono congestionate sia dall’utenza che proviene da fuori città sia dai vigevanesi e lomellini che sono riusciti a prenotarsi.
CACCIA AL TESORO E gli altri? Se il comune di provenienza è Vigevano si vedono proporre più che altro l’ospedale militare di Baggio, ad almeno 40 minuti di distanza, qualche posto a Pavia, più o meno il tempo di percorrenza è il medesimo, in alternativa Garbagnate Milanese, Pieve Emanuele, Cuggiono e Voghera, se invece la base è uno dei centri lomellini si aggiungono anche Vizzolo Predabissi o, per i più fortunati, Pieve del Cairo. La difficoltà di reperire un appuntamento riguarda oltre 100mila cittadini e il collo di bottiglia potrebbe proseguire considerando che tra dicembre e gennaio la prenotazione riguarderà la maggior parte della popolazione, che si è vaccinata tra maggio e giugno. Un rallentamento della campagna vaccinale proprio nel momento in cui, con l’adozione della Certificazione verde “potenziata”, si punta a coprire la percentuale più alta possibile dei vaccinabili e a evitare che in Italia si possano verificare scenari come quelli di Austria e Germania. Anche in Ats ne sono consapevoli: «E’ stato richiesto ad Asst – informano – di potenziare l’offerta nei suoi centri vaccinali (tra cui “Il Ducale” di Vigevano) in modo tale da poter soddisfare la domanda crescente di terze dosi e attivare l’offerta per la vaccinazione nella fascia di età 5-11 anni. Sono stati attivati anche diversi centri di prossimità per cercare di andare incontro alle esigenze delle aree più periferiche della Provincia». Il direttore generale Lorella Cecconami inoltre sottolinea
l’importanza di sottoporsi alla terza dose di vaccino perché anche se l’efficacia nell’evitare ricoveri e decessi rimane estremamente elevata con un “ciclo classico”, la dose aggiuntiva serve a proteggere ulteriormente quelle categorie maggiormente esposte o dove si registra un calo di protezione maggiore
«Per questo stiamo potenziando gli hub sul territorio in stretta collaborazione con i Comuni e i Medici di medicina generale».
SOLUZIONI Per risolvere il problema non basterà questa settimana l’attivazione di una linea vaccinale in più al termine della campagna anti-influenzale, che si svolge nello stesso hub, e per ora il contributo di farmacie e medici di medicina generale è residuale, con i secondi impegnati esclusivamente nella vaccinazione degli assistiti che non hanno la possibilità di muoversi dal domicilio e, se avanzano delle dosi tra quelle destinate a questi, dei pazienti a rischio per non sprecarle. Servirebbero più linee, tuttavia per attivarle occorre rintracciare ulteriori medici e infermieri vaccinatori e negli ultimi mesi il personale è stato ridotto.
Giuseppe Del Signore
