Vigevano riflette sul Covid-19: il racconto di amministratori, medici, volontari, insegnanti e malati

La tragedia, la lotta, la reazione, la generosità e la speranza di una comunità raccontata in una interessante serata conviviale virtuale organizzata dal Rotary Mede e Vigevano, che ha messo insieme tanti protagonisti della società civile vigevanese, e non solo, per riflettere sulle esperienze vissute e sulle prospettive di fronte alla travolgente pandemia Covid-19 che da oltre due mesi ha radicalmente stravolto le nostre vite. Hanno parlato medici di famiglia e personale ospedaliero, amministratori e volontari, rappresentanti dell’Asst e malati, dirigenti scolastici e insegnanti , imprenditori, governatore e presidenti di diversi Rotary che hanno rivendicato orgogliosamente il loro sforzo per aiutare chi in questo difficile momento storico sta soffrendo di più.

De Cataldo Rotary Mede Vigevano
Franco De Cataldo

Il “padrone di casa” Franco De Cataldo, presidente del Rotary Mede Vigevano, ha coordinato dando la parola ai vari ospiti che sono intervenuti nel corso di una serata, che ha registrato la significativa partecipazione di un pubblico che è oscillato dalle 100 alle 120 presenze online per le oltre due ore e mezza di conviviale.
Ha aperto la lunga serie di interventi il governatore distrettuale Maurizio Mantovani, cui sono seguiti i racconti dei presidenti rotariani Luigi Congi, di Codogno, e Andrea Morandi, di Cremona, tra le comunità più colpite dal virus, che hanno ricostruito questi terribili giorni, raccontando la mobilitazione immediata dei sodalizi e i service portati a termine da subito.

Ceffa vice sindaco Vigevano
Andrea Ceffa

MONUMENTO AL CIMITERO IN MEMORIA DELLE VITTIME Per il Comune di Vigevano, il vice sindaco Andrea Ceffa, colpito dal virus e ora guarito, ha fatto il punto sulle problematiche che sta affrontando la città, nonostante gli aiuti governativi e gli interventi del Comune. «Anche le persone che non hanno mai chiesto aiuto ora, in questa situazione straordinaria, si rivolgono a noi per essere sostenuti», sottolinea Ceffa. Un aspetto, quello della crescita dei nuovi poveri, rimarcato anche dal presidente del Coordinamento del volontariato Rossella Buratti. «Credo sia importante in questa fase – aggiunge il vice sindaco – una coesione tra le varie realtà territoriali. Adesso non me la sento di criticare né il premier né il presidente della Regione. Dopo, quando sarà finito tutto, potremo discutere e analizzare ciò che ha funzionato di più e ciò che ha funzionato meno». Ceffa ha inoltre anticipato quella che ritiene «un’iniziativa simbolica molto importante: la realizzazione nel cimitero vigevanese di un monumento in memoria delle vittime del coronavirus».

Rubino presidente Amf
Giorgio Rubino

CONFUSIONE E MANCANZA DI PROTOCOLLI CHIARI Giorgio Rubino, presidente dell’Associazione medici di famiglia di Vigevano e Lomellina, ha prima ricordato, commuovendosi, il medico del distretto Maura Romani, deceduta recentemente alla clinica Beato Matteo, e ha poi sottolineato quella che considera la parola chiave fondamentale per arginare vin qualche modo questo disastro epocale: condivisione. «Cosa è cambiato e cosa cambierà? – si chiede il dottor Rubino -. La risposta è semplice: tutto». Il presidente Ams non ha esitato a denunciare la confusione e la mancanza di protocolli univoci da parte dell’Ats.

«Non possiamo andare avanti “alla carlona”, dobbiamo poter operare in modo adeguato e in modo coordinato, anche per salvare più vite possibili. I medici di famiglia, anche attraverso le nuove tecnologie possono guidare chi è a casa e intervenire al momento giusto. Direttive che il giorno dopo si contraddicono certamente non ci aiutano. Dobbiamo assolutamente evitare il nascere di focolai che potrebbero riaccendersi. Anche il lavoro in ambulatorio cambierà radicalmente e, soprattutto, non è semplice visitare a domicilio con i dispositivi di protezione, che spesso sono ingombranti e non ci agevolano certamente. Tra l’altro ultimamente emergono problematiche sanitarie che per questo periodo sono state trascurate».
Bellazzi segretario Amf
Luca Bellazzi

IL FRONTE DELLA TELEMEDICINA All’intervento del dottor Rubino ha fatto eco quello del dottor Luca Bellazzi, segretario dell’Amf, che ha vissuto questa pandemia in duplice veste, sia come medico che come paziente. «Dopo la grande paura – dice Bellazzi – ho ripreso a lavorare. Tutti noi medici di famiglia avevamo voglia di dare il nostro contributo ed eravamo orgogliosi di farlo. La prospettiva della telemedicina territoriale – aggiunge – è di fondamentale importanza per poter aiutare i pazienti. Dobbiamo affinarci nelle videovisite e cercare di capire i sintomi per filtrare e poter intervenire in modo adeguato. Anche le app sono preziose: le sto usando da tempo. Il problema è che si sa pochissimo su questo virus e bisognerà stare molto attenti all’autunno. Del resto non abbiamo troppe alternative: o ammalarsi o soffrire economicamente». E anche per Bellazzi c’è stato un momento di commozione nel ricordare un suo paziente, Pier Mario Zorzato, l’animatore ucciso dal Covid a soli 43 anni.

Decembrino primaria pediatria
Lidia Decembrino

BAMBINI PROTETTI Il primario di pediatria dell’ospedale civile di Vigevano, Lidia Decembrino, ha poi raccontato come anche nel suo reparto è stato rivoluzionato il lavoro «anche se, fortunatamente – sottolinea – sono stati pochissimi i bambini che sono entrati in terapia intensiva. Anche in neonatologia tutto è andato per il vero giusto e sono nati tanti piccoli. Da un punto di vista umano questo periodo è stato anche un arricchimento e i bimbi nati in questi giorni sono un messaggio di speranza».

La caposala Isabella Sanna
Isabella Sanna

UNA BATTAGLIA OLTRE I LIMITI Isabella Sanna, coordinatrice infermieristica all’ospedale e responsabile della sterilizzazione e igienizzazione, ha raccontato la vita in trincea di questo tremendo periodo. «C’è stato del personale che ha dato la sua disponibilità anche dopo 12 ore di turno, sette giorni su sette – precisa – . Certo ci sono stati tanti problemi, come la carenza di ossigeno, ad esempio, ma noi ci siamo sempre stati. Fortunatamente i pazienti hanno iniziato a stare meglio e uno dei momenti più emozionanti è stato quando sono arrivati gli ipad e hanno potuto comunicare con le famiglie».

Motta Cri Vigevano
Andrea Motta

UNA NUOVA SOLFERINO Andrea Motta, presidente della Cri di Vigevano, tra i protagonisti in positivo di questo periodo di pandemia, ha ricordato la difficoltà iniziale a reperire strumenti di protezione e sottolineato orgogliosamente «come le nostra procedure sono state prese ad esempio in tutto il mondo». Motta ha definito una nuova Solferino la battaglia contro il coronavirus «durante la quale la Croce Rossa ha dato la possibilità di collaborare a circa 200 persone. «E questa battaglia – sottolinea – confido di vincerla».
Angelo Marioni, dirigente Asst, ha ricordato lo sforzo enorme fatto dall’istituzione sanitaria pavese, come la creazione di 330 posti per Covid. «Ora in Rianimazione – dice – tra Vigevano e Voghera ci sono 21 persone, con un leggero incremento negli ultimi giorni. La situazione infatti è ancora critica e dobbiamo cercare di controllarla e governarla. Tra poco, inoltre, confidiamo di poter riattivare gli ambulatori».

Montagna dirigente Ic viale Libertà
Giovanna Montagna

LA VERSATILITA’ DELLA SCUOLA Sul fronte della scuola, la dirigente dell’Ic di viale Libertà, Giovanna Montagna, ha sottolineato come la reazione e l’adattamento alla nuova condizione è stata immediata, sia alle medie che alle elementari. «Sin dai primi giorni dalla chiusura delle nostre scuole – precisa – abbiamo attivato la Formazione a distanza attraverso la piattaforma “Gsuite for education”, con un’attenzione e una cura particolare per gli alunni con disabilità. Abbiamo attivato uno sportello psicologico per la gestione dello stress, corsi per formare i docenti sulla Fad , consegneremo 60 tablet a chi ne ha bisogno e siamo riusciti a donare anche più di 3mila euro, raccolti tra personale e famiglie degli alunni, all’ospedale civile dii Vigevano». La maestra Marinella Pansecco ha descritto invece nei dettagli il nuovo fronte alle elementari De Amicis, «anche grazie al prezioso contributo delle famiglie che partecipano e sostengono gli insegnanti».

Walter Pugno Palio Contrade
Walter Pugno

UNA COMMOVENTE VITTORIA Mauro De Blasi e Walter Pugno, anima quest’ultimo del Palio delle Contrade, hanno raccontato la loro esperienza di malati. «Il giorno delle mie dimissioni – racconta Pugno –, dopo un lungo periodo di sofferenza, me ne stavo andando tra i corridoi deserti delle clinica Beato Matteo quando, improvvisamente, il personale del reparto, che si era nascosto, è uscito di colpo per farmi festa. Per loro era una vittoria, per me, invece, uno dei momenti più emozionanti della mia vita, che non dimenticherò mai».
LA GENEROSITA’, LA FIDUCIA E LA SPERANZA I vertici del Rotary hanno infine ricordato lo straordinario contributo che i club di servizio stanno dando in questo periodo: solo in Italia sono stati messi a disposizione per la comunità 9 milioni e 600 mila euro.
Il vigevanese Paolo Salvadeo, insignito recentemente dal Presidente della Repubblica del cavalierato per meriti imprenditoriali, direttore generale in un’azienda multinazionale che opera nella produzione di strumenti laser, ha raccontato la sua esperienza in azienda, sottolinenando la capacità dii riconversione di alcuni comparti aziendali che oggi producono mascherine, passando in poco tempo da una produzione giornaliera di 5mila pezzi a 100 mila. La sua posizione è ottimista: «Il popolo italiano, con la sua generosità, riuscirà a riprendersi». In chiusura il pensiero di un bambino letto dalla maestra Marinella, con un monito: «Caro coronavirus, i medici ti stermineranno».
Massimo Sala

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1 commento

  1. Quando ho guardato l’ora ho visto che erano le 23,45.
    Non mi ero accorto del passare del tempo visto l’interesse.

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