La città ducale commemora lo scontro tra piemontesi e austriaci combattuto alle sue porte. Si terrà domenica 23 marzo la cerimonia commemorativa per il 176esimo anniversario della Battaglia della Sforzesca, evento simbolico del Risorgimento italiano. La città di Vigevano, con il patrocinio del Comune e la partecipazione delle autorità civili e militari, rende omaggio a uno dei momenti più significativi della Prima Guerra d’Indipendenza, occasione per rinsaldare il legame con la memoria storica del territorio e con i valori fondanti dell’identità nazionale.
IL PROGRAMMA Il programma prenderà il via alle ore 10.30 presso il Monumento della Sforzesca (il cippo situato sulla strada tra la frazione vigevanese e quella gambolese della Belcreda), dove si raduneranno associazioni d’arma, combattentistiche, di volontariato e rappresentanti istituzionali. Alle 10.45 è previsto l’arrivo della fanfara bersaglieri “Cav. Gr. Cr. A. Locatelli” di Abbiategrasso, che accompagnerà i momenti salienti della cerimonia, tra cui l’alzabandiera e la deposizione di una corona commemorativa in onore dei caduti. Seguiranno gli interventi ufficiali delle autorità civili e militari. Alle ore 12, la fanfara si sposterà in città, dove offrirà un breve concerto in viale Sforza, davanti alla sede della sezione bersaglieri, a suggello di una mattinata dedicata al ricordo e alla condivisione.
LA STORIA L’appuntamento rappresenta non solo un omaggio alla memoria, ma anche un’occasione per riscoprire un frammento importante della storia locale. La battaglia della Sforzesca, combattuta il 21 marzo 1849 tra Borgo San Siro e la Sforzesca, fu l’unico successo piemontese nella seconda fase della Prima Guerra d’Indipendenza. Mentre l’esercito austriaco, guidato dal maresciallo Radetsky, avanzava verso Mortara — snodo strategico per puntare su Novara — le truppe sabaude della Seconda Divisione del generale Bes difesero strenuamente la strada per Vigevano, dove si trovava il quartier generale piemontese con il re Carlo Alberto. Le cronache dell’epoca raccontano momenti di tensione altissima, come la fuga degli abitanti mentre la zona circostante veniva investita dagli scontri e i poderi andavano a fuoco. Episodi di eroismo e coraggio, come quello del brigadiere Mathieu, che salvò un suo superiore – il luogotenente Galli della Loggia – combattendo da solo contro numerosi soldati nemici, resero celebre lo scontro. Nonostante la vittoria sul campo, l’illusione durò poco. Il giorno successivo, con la sconfitta di Mortara e poi di Novara, l’intera campagna militare subì una drammatica battuta d’arresto.
Alessio Facciolo