Ripartenza… certamente è questo l’obiettivo che ci attende in questa estate e nel prossimo autunno, dopo tutte le chiusure dovute all’emergenza coronavirus.
Una “ripartenza” da non sbagliare. Il rischio è dietro l’angolo, una “ripartenza” sbagliata potrebbe fare più danni della stessa pandemia
Si parla tanto, certamente, per la “ripartenza”, soprattutto per quanto riguarda il settore economico. L’ economia sarà certamente uno dei punti cardine per poter ripartire in sicurezza e soprattutto per un obiettivo che guarda lontano.
Noi vorremmo, però, focalizzare l’attenzione per una “ripartenza” a tutto campo e soprattutto capace di essere supportata non solo da calcoli economici, ma anche da obiettivi valoriali e progetti socio-culturali, su un settore diverso, che secondo noi dobbiamo individuare nel mondo giovanile.
I due grandi ambiti che potrebbero essere fondamentali, per una ripartenza sicura, saranno certamente i progetti giovani per l’estate e la scuola
Giustamente ed inevitabilmente, i responsabili del comitato tecnico sull’emergenza coronavirus, ogni giorno ci forniscono indicazioni (forse troppe e spesso confuse) su come regolamentare questi due grandi settori dal punto di vista sanitario, per una ripartenza “sicura”, ma noi vorremmo andare oltre gli aspetti puramente tecnici, interpretando la “ripartenza” soprattutto dal punto di vista valoriale, proprio perché, secondo noi, protagonisti dovranno essere soprattutto i giovani.

Quei giovani che già oggi stanno vincendo una sfida con i “grest” negli oratori, partiti con tanto timore e dubbi, ma che stanno diventando un grande punto di riferimento per le famiglie e la stessa società civile, prima ancora che per gli stessi oratori.
La “scuola” dovrà altrettanto dimostrare di vincere questa sfida e testimoniare una gran voglia di fare, di crescere, di relazionarsi e di guadare al futuro
Per questo i protagonisti più adatti dovranno essere soprattutto i giovani, con la loro vivacità, con il loro entusiasmo, con la consapevolezza che stanno investendo proprio in questi tempi gran parte del loro futuro e diventare davvero speranza e segno di ottimismo per tutta la società.
Non possiamo, però, permetterci di sbagliare. Non possono sbagliare i responsabili della sicurezza, riducendo il loro compito ad una serie di norme. Non possono sbagliare gli insegnanti e i responsabili della scuola, fermandosi a compiti esclusivamente nozionistici o burocratici, non può sbagliare il vasto mondo degli oratori e delle parrocchie, cercando di andare oltre il semplice compito di babysitteraggio, per invece coinvolgere i giovani in grandi progetti di vita e di futuro, pur sfruttando anche un campetto di oratorio.
Immaginiamo, per questo, i giovani che non solo “ripartano” nei loro mondi, ma facciano da traino a tutta la società, responsabilmente ed entusiasticamente
ne trarrebbe beneficio anche l’economia, non ridotta ad un mero rapporto di produzione/vendita, ma animata da quello sguardo al futuro che solo il grande popolo dei giovani può portare.
Dep