Osservatorio 1-9 / Estate calda

E’ stata un’estate calda, indubbiamente, quella che ci lascia con il rombo del “tornado” cui abbiamo assistito nei giorni scorsi e che ha coinvolto anche la nostra Lomellina. Ma l’immagine atmosferica, purtroppo, ben presto lascia il posto a quella della cronaca: violenze su minori, femminicidi, violenze sulle persone ormai all’ordine del giorno. Giorni d’estate nei quali davvero c’era timore ad ascoltare notiziari in Tv o aprire pagine di giornali.

Fatti di cronaca che, purtroppo, sempre si sono rivelati non “semplici” episodi, ma quasi dei riflettori che ci illuminavano spaccati di quotidianità spesso nascosta o non conosciuta o furbescamente celati da quella cultura che vuole unicamente mostrarci certi lati della vita e anche certi valori. Eravamo immersi nel “caro scontrini” (che poi in realtà mettevano in luce solo consumismo), negli scioperi dei voli o nelle code in autostrada, che sono diventate poi veri “schiaffi” alla coscienza, quei quartieri degradati, quotidianamente vissuti, ma sempre attraversati frettolosamente, a testa bassa, facendo finta di non vedere… quei quartieri che diverse volte hanno lasciato il posto a “spaccati” di vita famigliare, di emergenza educativa, di veri e propri ghetti a due passi dai bar dove facevano pagare il taglio di un toast…

Ben poca cosa di fronte a quegli “scandali valoriali” che tante volte ormai accompagnano culture e stili di vita. Il “branco”, la “violenza”, il “femminicidio”, parole fino a pochi anni fa non conosciute, che oggi diventano il “vocabolario” della quotidianità. Il vocabolario di famiglie, di relazioni, di progetti, delle stesse immagini della vita. Un esame di coscienza si impone, a tutti i livelli, non per pessimismo, ma per ritrovare cammini, ambienti, progetti che possano davvero accompagnare la persona, i suoi ambienti, i suoi cammini, le sue realizzazioni.

Non si vuole semplicemente fare moralismo, ma un forte scossone si rende non solo necessario, ma urgente. Per questo vorremmo quasi riferirci all’immagine del “vento forte” dei giorni scorsi, che ha messo paura, ma anche che ci ha fatto capire che tante volte uno “scossone” simile ci porta a riflessioni su come impostiamo i nostri cammini, le nostre culture, quei valori che non sanno solo di fede, ma che portano alla persona, alla comunità.

Il “vento gagliardo” nel Vangelo ci fa pensare allo Spirito Santo, ma anche la “brezza leggera” ci porta a riconoscere (come il profeta Elia) la presenza del Signore. Parafrasando proprio questa “estate calda”, auguriamo all’uomo di oggi di non lasciarsi sopraffare dall’afa del “nulla” per cogliere invece quella “brezza leggera” che parla di vita nuova, di energie, di futuro.

Dep

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