Osservatorio 17-04 / Una “bussola” che non c’è

Quando ci sono emergenze come quella che stiamo vivendo, i cittadini devono avere un chiaro punto di riferimento, per ritrovare fiducia in quello che viene richiesto anche come sacrifici e soprattutto per avere la certezza che ci si sta traghettando verso la fine della crisi, anche se con tempi non sempre certi.

Ebbene crediamo che una delle istituzioni, forse la più importante, che dovrebbe ricoprire questo ruolo è quella del mondo politico, che invece sembra comportarsi in tutt’altro modo.

Non si tratta di chi governa o di chi sta all’opposizione, ma questa crisi ha smascherato il peccato più grande del mondo politico, che si manifesta nel voler sempre mettere al primo posto i propri interessi di bottega (politica) piuttosto che il vero bene dei cittadini. Da subito, all’inizio di questa crisi, è parso evidente che le prese di posizione dei diversi schieramenti fossero quelle di una specie di “campagna elettorale straordinaria”.

Parlamento italiano
Camera dei Deputati

Se il Governo centrale dà delle direttive, le Regioni governate da altri schieramenti decidono subito il contrario e così viceversa. Il Governo cerca sempre di non offrire alle Regioni dell’opposizione strumenti che consentano loro di fare bella figura…e così di seguito.

Fa male e fa anche pena vedere un mondo politico comportarsi in questo modo, il quale non fa altro che creare confusione. Un giorno un Decreto, il giorno dopo un altro, direttive recepite da Regioni amiche, rigettate da regioni di altri schieramenti e così via

Non parliamo poi delle dichiarazioni da parte degli stessi responsabili istituzionali, i quali sembra facciano a gara nel voler creare confusione. Un giorno un ministro dice la data della “fase 2”, il giorno dopo un altro indica altre scadenze e traguardi. Una confusione che denota una incapacità organizzativa e nello stesso tempo una deliberata scelta di mettere al primo posto gli interessi di partito piuttosto che quelli dei cittadini.

Una confusione che, ammettiamolo, scaturisce anche una impreparazione culturale e politica e che smaschera, purtroppo, il modo con cui molti si danno alla politica con pressapochismo e senza una onestà culturale nel riconoscere i propri limiti e nell’affidarsi agli esperti

Si creano commissioni tecniche, si creano nuove strutture burocratiche, offrendo probabilmente cachet di non poco conto ai grandi manager (anche in questo caso nessuno dice niente) e alla fine il cittadino sa solo che deve mettere la mascherina e non uscire di casa. Bastava un bidello (con tutto rispetto per i bidelli) per arrivare a queste “chiare” indicazioni.

Dep

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