Osservatorio 31-3 / Via Crucis di oggi

Certo non ci sarebbe che l’imbarazzo della scelta per quanto riguarda le Stazioni della Via Crucis di quest’anno. Molto probabilmente supereremmo le tradizionali quattordici. Stazioni che parlano di guerra, di profughi, di povertà, di violenza…e, purtroppo, potremmo proseguire con le numerose immagini che la società di oggi ci offre. Con le diverse riforme liturgiche dopo il Vaticano II, l’idea di “sostituire” le tradizionali “Stazioni” legate al Calvario di Gesù, con immagini più rispondenti all’attualità aveva preso il sopravvento, andava un po’ “di moda”, certamente con una sua ragione e un preciso significato. Forse la parola “sostituzione” è inadeguata, in realtà si è cercato, nel tempo di proporre le immagini tradizionali, ad esempio, di Gesù che cade sotto il peso della Croce, con altre attuali, ma sempre con lo stesso significato, anzi forse con una provocazione in più Pensare e immaginare Gesù che cade sotto la croce trova nei più una reazione sentimentale, di commozione, di tristezza, confrontandoci con le nostre mancanze che anche oggi “fanno cadere” Gesù sotto la Croce.

Ma, ad esempio, proporre questa “Stazione” con l’immagine di un bambino che cade sotto i colpi di una guerra o che muore in un naufragio in mare, porta il nostro cuore oltre la commozione, che è tentato sfociare in rabbia o comunque in una provocazione che va ben oltre il sentimento. Sarebbero numerose le immagini della Via Crucis di oggi, che ci fanno pensare, che ci fanno toccare con mano le tante miserie del nostro tempo. Il credente sa che queste “Stazioni” non si riferiscono solo all’aspetto devozionale, ma sono state realmente vissute da quel Cristo che ha portato la sua Croce sul Calvario, anticipando le miserie umane e per questo i teologi ci insegnano che si è caricato su di sé i nostri peccati. Ma non lo ha fatto solo per pietà, lo ha fatto per amore, provocando oggi dall’uomo unicamente una risposta d’amore.

Leggiamo la storia dei nostri giorni sulla via del Calvario, la storia di ciascuno di noi, non semplicemente per commiserare e commiserarci ma soprattutto per convertirci. Per questo oggi forse sarebbe necessario non solo “attualizzare” la Via Crucis, ma dovrebbe essere vissuta con i mezzi “tridimensionali” che la tecnologia ci offre, perché coinvolgono i diversi ambiti e aspetti della nostra vita, lasciandoci provocare, ma anche offrendoci un barlume di speranza che è sempre quel Gesù che porta la Croce sulle spalle, sui numerosi “calvari” di oggi, dalle barche che affondano, ai bimbi che muoiono nel seno materno, ai poveri, gli anziani abbandonati…e ce ne sarebbero…

Dep

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