Cent’anni d’Araldo / Strani segnali in arrivo da Marte

Zipp. Sarebbe stato questo il significato dei segnali registrati alla stazione presso Point Grey a Voncouver, nella notte tra il 22 e il 23 agosto di cento anni fa, e che si ritennero provenienti addirittura da Marte. In quei giorni il pianeta si trovava a “soli” 56 milioni di chilometri dalla terra, «il punto più vicino da 120 anni in qua». L’Araldo Lomellino diede notizia dell’evento addirittura in prima pagina, precisando che in quelle settimane gli ambienti scientifici si erano provati a entrare in contatto con il pianeta.

«Come devono essere restati con tanto di naso lungo gli ingenui scienziati!»

commentò il redattore del nostro giornale. Sempre in prima pagina l’Araldo dava notizia che nei primi giorni di novembre avrebbe incominciato a Torino le pubblicazioni “Il Corriere”, un nuovo quotidiano espressione del mondo cattolico (nel cda della società editrice erano rappresentate tutte le giunte delle diocesi piemontesi). Nella Lomellina, a Scaldasole erano i giorni di preparazione per l’arrivo del corpo di san Paolino. Il corrispondente riferisce di «febbrile entusiasmo di cui si mostra animata la nostra popolazione e il solerte lavoro di preparazione che svolge il Comitato Esecutivo». Per la giornata dei festeggiamenti era prevista anche la presenza dell’Arcivescovo diocesano.
Per la cronaca vigevanese invece il giornale registrò che la sera dell’ultima domenica di agosto alcuni vennero brutalmente alle mani. Il cronista che riportò la notizia riferisce che doveva essersi trattato di questioni politiche. Intanto però il contadino Enrico Bocca, di 47 anni, abitante ai Piccolini, mentre stava rientrando a casa «mal reggendosi nelle gambe per qualche bevuta oltre l’ordinario», fu aggredito da tre o quattro individui (che però non seppe identificare). «Costoro – si legge sull’Araldo di allora – lo percossero brutalmente sì che il Bocca ne avrà per più di 15 giorni». Fosse anche che il movente sia stato politico, il cronista commentò che «la politica non scusa questi atti riprovevoli». Negli stessi giorni, davanti all’Albergo della Rosa Bianca, alle 10 del mattino, un ingenuo si fece rubare il borsellino dalla tasca interna della giacca da tre “mariuoli” dalle “mani di velluto”: la vittima, infatti, si accorse del furto solo dopo essere arrivato a casa e trovato la tasca interna della giacca strappata. Il fattaccio era avvenuto in un momento in cui l’uomo, appoggiato alla sua bicicletta, parlando con i tre ladruncoli, perse l’equilibrio. Uno di loro cercò di sostenerlo e… si prese la mancia.

Carlo Ramella (storico locale)

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