Due tra gli uccelli più minacciati d’Europa a zonzo per le risaie della Lomellina. Nei giorni scorsi ha destato non poca sorpresa l’avvistamento a Confienza di due esemplari di ibis eremita, specie ad alto rischio d’estinzione che raramente frequenta queste zone. La segnalazione arriva dalla pagina Facebook Lomellina Natura, che rivela di come i due animali si trovino in Lomellina da qualche giorno: la loro provenienza sono le Alpi austriache, mentre la loro meta è l’oasi di Orbetello e, volendo, li si può anche seguire in questa migrazione.
Uno dei due individui di Confienza di nome Giorgia – spiegano infatti gli admin – è marcato con una emittente Gps/Gsm ed è possibile seguire i suoi spostamenti con l’applicazione Animal Tracker.
Dalla testa calva e rugosa e dal caratteristico becco ricurvo, “cugino” degli ibis sacri che sono ormai presenze fisse nelle campagne lomelline (stessa famiglia, Threskiornithidae, ma genere differente), l’ibis eremita fino a qualche secolo fa era tutt’altro che solitario: grandi colonie di questo animale vivevano in Nord Africa, Medio Oriente, ma anche in Europa continentale. Scomparso dal Vecchio Continente circa 300 anni fa, fino ai primi del ‘900 era ancora relativamente diffuso in Africa e Asia. A causa delle attività umane, anche queste popolazioni subirono però un brusco tracollo: attualmente, allo stato selvatico sopravvivono un migliaio di esemplari in Marocco, mentre in Siria i superstiti sono appena una decina. Alcuni dei volatili siriani tra l’altro provengono da un gruppo di ibis della città turca di Bireçik, dove si è conservato per secoli allo stato semi-selvatico grazie alla protezione delle autorità religiose locali, in quanto la migrazione annuale degli ibis tradizionalmente guida i pellegrini verso La Mecca.
E in Europa? Dai primi anni 2000 sono in atto programmi di reintroduzione, soprattutto in Austria e Germania, con esemplari nati in cattività e mantenuti allo stato semi-selvatico. L’unico problema è che a questi uccelli bisogna insegnare a fare gli ibis: uno di questi metodi è il cosiddetto Hml, la migrazione guidata dall’uomo, con stormi di giovani volatili spinti a seguire un ultraleggero che insegni loro la rotta per raggiungere la laguna di Orbetello in Toscana, dove passeranno l’inverno assieme agli altri ibis già autonomi. Come i due che, nel loro viaggio, hanno fatto tappa nella terra del riso.
Alessio Facciolo