Prepararsi all’Anno Santo. Promulgata la bolla papale di indizione nella solenne giornata dell’Ascensione, in questi giorni di cento anni fa la Chiesa si metteva in cammino per vivere questo straordinario evento. L’Araldo di questa settimana proponeva ai cattolici di allora una riflessione, un richiamo ad incarnare anche nella quotidianità la straordinaria esperienza di Grazia che è il Giubileo.
Oggi, a cento anni di distanza, non pare meno attuale. «Il mondo, che è di sua natura positivista impenitente – scriveva il corsivista del nostro settimanale un secolo fa – anche quando deve giudicare dei valori morali e religiosi, è incapace di prescindere da’ suoi criterii a base prettamente materialistica. Perciò quando vedrà l’attività dei cattolici spendersi in pellegrinaggi alla eterna Città e nelle manifestazioni religiose di penitenza, andrà almanaccando chi sa quali disegni reconditi del clericalismo e non saprà penetrare l’anima di questo movimento, che è soprattutto movimento di spiriti mentre l’esterno non sarà che l’accessorio».
Ora perché gli stessi cattolici non cedano ai giudizi del gran mondo, occorre che siano preparati all’Anno Santo ed istruiti intorno a questa istituzione che commuove la Chiesa Universale.
Anche senza riportare il resto, si comprende quanto non sia cambiato il mondo; anzi, quanto forse sia anche peggiorato. Fuori e, purtroppo, anche dentro la cattolicità.
A proposito: questa settimana l’Araldo riportava che il Sottoprefetto per il Circondario della Lomellina aveva disposto che fosse rispettato «rigorosamente» per tutto il periodo della monda del riso l’art. 85 del Regolamento per il lavoro in risaia, che prescriveva il riposo settimanale di 24 ore, fissandolo nella giornata di Domenica «onde tutti i credenti possano aver comodità di ascoltare la S, Messa e di adempiere i proprii doveri religiosi». Bei tempi, quando si era – come dicono gli… storici – poco tolleranti delle opinioni diverse ma si permetteva ai cristiani di professare la loro fede nel giorno che il loro credo religioso considerava sacro. Adesso è sacra solo l’apertura domenicale di qualsivoglia esercizio pubblico, a prescindere dalle esigenze più intime (famigliari, religiose, di giustificato riposo…) delle persone. Che si stia tornando ai… secoli bui?
Per la cronaca vigevanese erano giorni bui. Forse l’autocombustione dei materiali stoccati nei magazzini, infatti, fece scoppiare un furioso incendio al Cascamificio. I danni ammontarono ad un milione e mezzo di lire.
Carlo Ramella, storico locale