Una campagna contro la bestemmia. La lanciò il arcivescovo Scapardini cento anni fa per combattere una cattiva abitudine troppo diffusa anche tra i vigevanesi. All’appello, pubblicato questa settimana in prima pagina dal settimanale diocesano, risposero tutte le personalità più rappresentative della città (l’Araldo ne pubblicò l’intero elenco), arcivescovo e sindaco in testa. L’invito del vescovo si univa ad analoghe iniziative che in quelle settimane si andavano realizzando in molte citta d’Italia per lo stesso scopo.
La lingua nostra che cantò con Dante cose eterne e suonò con i nostri Eroi la diana della riscossa per le grandi vittorie, dobbiamo purgarla dalla voce che l’offende e ci avvilisce dinnanzi agli stranieri: la bestemmia!,
scriveva il vescovo nel suo accorato appello, proseguendo con un invito ai «rappresentanti delle varie idee, espressione del multiplo respiro degli italiani civili e onesti». Che infatti risposero prontamente all’invito di mons. Scapardini, a cominciare dal sindaco Carlo Alberto Cazzani. Il programma dell’iniziativa prevedeva la celebrazione di una Giornata antiblasfema, che quell’anno sarebbe coincisa con la Domenica del Beato Matteo. Successivamente, si sarebbe formato un comitato il cui compito sarebbe stato quello di studiare iniziative per sensibilizzare i vigevanesi al problema. Per l’occasione, a livello nazionale, era stato composto e diffuso anche un Inno antiblasfemo. L’argomento della blasfemia occupava, questa settimana, due delle quattro pagine di cui si componeva a quei tempi il nostro giornale.
Intanto la città si preparava a festeggiare il Beato Matteo Carreri. Anche quest’anno le celebrazioni liturgiche nella chiesa di San Pietro Martire sarebbero state rese più solenni dalle musiche preparate e dirette dal maestro Giovanni Cordone, direttore della cappella della Cattedrale.
La diocesi si accingeva a riprendere il proprio percorso sociale e culturale. L’Araldo, questa settimana, dava notizia dell’imminente inizio del corso di religione per i maestri e le maestre e che l’Azione Cattolica aveva da poco celebrato la festa di San Francesco anche con una conferenza tenuta, quest’anno, dal prof. Piero Panighi dell’Università Cattolica di Milano; in quei giorni si erano riuniti anche gli assistenti ecclesiastici dei circoli giovanili maschili della diocesi.
Carlo Ramella, storico locale