Il più delle volte i pellegrinaggi in Terra santa vengono compiuti nei mesi estivi, così che la gente abbia maggiormente la possibilità di parteciparvi, sfruttando i giorni di vacanza. Questo però comporta la necessità di sopportare l’alto tasso di umidità e il grande caldo.
Cosa che invece non si sperimenta negli altri periodi dell’anno, quando la temperatura è molto più mite e si può pure incontrare qualche giornata fredda o di pioggia. Quasi per una curiosa associazione di idee, la mente è riandata alla calura dei pellegrinaggi estivi quando si è saputo che lo scorso 5 luglio la terra è venuta a trovarsi nel punto della sua orbita più lontano dal sole: l’afelio. Tale collocazione si contrappone al perielio, che cade in gennaio e che costituisce il punto di massima vicinanza al sole. Queste due posizioni si verificano in quanto l’orbita della terra è ellittica e non circolare, con il sole che viene ad occupare uno dei due fuochi. Viene spontaneo domandarsi: ma com’è possibile che nel momento in cui ci troviamo più lontani dal sole faccia più caldo…? Il motivo è che le stagioni non dipendono dall’orbita intorno al sole, quanto piuttosto dall’inclinazione dell’asse di rotazione della terra. Dunque è del tutto normale per le popolazioni dell’emisfero boreale, come noi, trovarsi in afelio in estate e in perielio d’inverno, al contrario di coloro che vivono nell’emisfero australe. La stagione calda dura 2.3 mesi, dal 16 settembre al 26 novembre, con una temperatura giornaliera massima oltre 32 °C. Il mese più caldo dell’anno a Terra Santa è ottobre, con una temperatura media massima di 33 °C e minima di 26 °C. La stagione fresca dura 6 mesi e mezzo, dal 13 gennaio a 29 luglio, con una temperatura massima giornaliera media inferiore a 29 gradi centigradi. Il mese più freddo dell’anno in Terra Santa è giugno, con una temperatura media massima di 24 gradi e minima di 28 gradi. Una situazione climatica che richiama altre considerazioni.
Se ci pensiamo bene, non avviene così anche nella nostra relazione con Dio?
A volte ci capita di allontanarci da lui, o di sentirlo lontano. Questo però non gli impedisce di fare sentire il suo calore: l’importante è che manteniamo il nostro cuore aperto, inclinato verso di lui. Saranno poi la sua tenerezza e il suo amore a colmare ogni distanza.
don Luca Pedroli, biblista Pont. Ist. Bibl. di Roma