D, professore universitario di lingue romanze, è incaricato dal governo del suo Paese, dilaniato da una guerra civile (mai nominato, anche se identificabile nella Spagna) di una delicata missione: recarsi in Inghilterra per convincere un membro della Camera dei Lord a finanziare una partita di carbone, determinante per sconfiggere i ribelli. Anche la controparte però è interessata al carbone e ha già inviato un suo agente, l’aristocratico decaduto L, a trattare con l’uomo d’affari.
Tradito dai suoi stessi alleati, inseguito dagli avversari e dalla polizia, D troverà un valido aiuto in due figure femminili: la figlia del Lord e la giovane domestica dell’albergo in cui D alloggia, che nel tentativo di proteggerlo sarà uccisa. Per vendicare la sua morte D attraverserà una radicale trasformazione, sia fisica sia interiore, passando da uomo di pensiero a uomo d’azione, portando a termine una missione diversa da quella che aveva iniziato.
“Missione confidenziale” di Graham Greene è uno splendido esempio di sintesi tra azione e riflessione, che ai meccanismi della narrativa poliziesca affianca una rigorosa analisi interiore. Un contrasto, quello tra pensiero e azione, che si manifesta proprio nella trasformazione di D da studioso a spietato vendicatore. Sullo sfondo di una Londra ambigua, divisa tra la nebbia del porto e la scintillante vita notturna, Greene si serve degli stereotipi della spy story (gli agenti nominati con le sole iniziali, la copertura della scuola di lingue, la riunione degli affaristi senza scrupoli) arricchendoli con una profonda riflessione sulla natura umana.
Anche quando passa all’azione, D rimane uomo di pensiero, che si esprime e si comporta come i protagonisti dei romanzi cavallereschi dei suoi studi: tormentato dall’ombra della moglie uccisa per errore proprio dal suo governo, ma redento, alla fine, da un amore che darà nuovo senso alla sua vita.
Pubblicato nel 1939, agli albori della seconda guerra mondiale, “Missione confidenziale” è molto più di una spy-story. Un racconto esemplare che, anticipando Eric Ambler, John Le Carrè e Len Deighton, descrive uno spaccato di società sempre attuale grazie al punto di vista di un anti-eroe. Un esercizio di analisi dell’anima e del mondo: tra dovere e sentimento, tra vendetta e tormento. E sullo sfondo, la speranza. Per il singolo e per l’umanità.
Davide Zardo