Con pioggia e freddo che già incombono sento la mancanza del caldo. A chi condividesse il mio pensiero suggerirei di passare un rigenerante week end nella colorata Marrakech!
Arrivate, depositate i bagagli e andate subito alla Jemaa el-Fna, la piazza più famosa della città e una delle più iconiche al mondo, intorno alla quale si sviluppa la Medina. Osservatela di giorno, e poi ripassateci la sera. Sembrerà di stare in un luogo totalmente diverso. Non dimenticatevi lì vicino di visitare anche la moschea della Koutobia, l’edificio religioso più importante di Marrakech. Nelle ore più soleggiate cercate riparo nel movimentato Suq, poi dirigetevi alla Madrasa di Ben Youssef. La Madrasa, scuola musulmana specializzata in discipline religiose, era stata costruita per accogliere gli studenti della vicina moschea. Questa è la più grande del Marocco. Attiva dalla metà del 1500 possiede 130 stanze, che potevano ospitare fino a 900 studenti. Il luogo più suggestivo è il cortile, dove al centro si trova un grande bacino per le abluzioni.
Con il tramonto tornate nella Jemaa el-Fna per vedere la piazza, vuota durante il giorno, ricolma di tendoni, bancarelle, vere e proprie cucine portatili con cuochi e camerieri davanti a queste installazioni che sistemano tavoli e invitano a provare le pietanze. Altra meta fondamentale sono i Giardini Majorelle, creati intorno al 1930 per volere di Jacques Majorelle, un pittore francese che qualche anno prima si era trasferito in città. Inizialmente questi lussureggianti giardini erano proprietà privata dell’artista, che li usava come fonte di ispirazione; furono poi aperti al pubblico nel 1947. Dopo la morte del proprietario e una fase di abbandono, dal 1980 furono acquistati da Yves Saint Laurent. Visitate poi le Tombe Saadiane, vero e proprio mausoleo di una delle più importanti dinastie regnanti del Marocco e raggiungete infine il Palazzo Reale.
Costruito alla fine del XIX secolo con l’intenzione di creare la struttura più impressionante di tutti i tempi, si sviluppa su circa 8 ettari di terreno e sono presenti 150 stanze che si affacciano su differenti cortili e giardini.
Se vi resterà del tempo organizzatevi anche un’escursione alle cascate di Setti Fatma, verso sud, nella valle d’Ourika, dove scorre il fiume omonimo. Non ne resterete delusi!
Trovate la puntata dedicata a Marrakech nel mio podcast, Taste of Art, disponibile su tutte le piattaforme di ascolto.
Francesco Nocito, archeologo e podcaster