Un cartello informativo a conclusione dei lavori di recupero della ruota del Mulino della Fola. È l’inaugurazione svoltasi sabato 4 maggio alle 10, a Dorno. «E’ l’occasione – ha spiegato il presidente dell’associazione “Via della Gallie in Lomellina”, Battista Cucchi – per ringraziare pubblicamente tutte le persone che, grazie alle loro donazioni e al lavoro di volontariato, hanno reso possibile il recupero del manufatto e che provvedono tuttora alla sua manutenzione periodica».
LA STORIA L’associazione dal 2017 (inizialmente sotto forma di comitato) promuove il territorio facendo conoscere a un vasto pubblico le tante anime della Lomellina legate alla storia, all’arte, alla natura, alla gastronomia, alle tradizioni popolari, alla fede e alla cultura. Il vecchio Mulino della Fola sorge a fianco della roggia Selvatica, affluente del torrente Terdoppio, verso Alagna. Secondo alcuni storici, la strada era già stata utilizzata dal cartaginese Annibale, quando nel 218 aC invase l’Italia. Il tracciato non presentava ancora la massicciata e la lastricatura in pietra tipiche delle arterie consolari, ma da Pavia era comunque la pista rettilinea più breve verso le Gallie, che lasciava ai lati dossi e avallamenti, e traversava i torrenti Terdoppio, Erbognone e Agogna. Proprio da Pavia, dall’attuale quartiere di Borgo Ticino collocato sulla riva destra del fiume, la strada si dipanava verso la campagna lomellina, e secondo la ricostruzione del mortarese Francesco Pezza toccava la località Sabbione per poi arrivare a Carbonara al Ticino e a Dorno (“Duriae”). Da qui, sempre in linea retta, proseguiva verso Lomello (“Laumellum”) e Cozzo (“Cuttiae”), dove si divideva in due tronconi: uno diretto a Torino e al passo del Monginevro, l’altro a Vercelli, Ivrea, Aosta e poi ai passi del Grande e Piccolo San Bernardo. Il centro più importante lungo questa direttrice, su cui nei secoli transitarono milioni di soldati, mercanti e pellegrini, era Lomello, che gli antichi itinerari indicano come mansio (sosta, fermata).
RISCOPERTA «Vogliamo riscoprire la Via delle Gallie in Lomellina – spiega Cucchi – che fu costruita dai Romani alla fine del I secolo avanti Cristo, per unire la piana del Po ai territori d’Oltralpe di Francia e Svizzera. Finora abbiamo ricostruito il tratto compreso tra Dorno e Lomello, con l’installazione di cartelli segnaletici. Il nostro auspicio è che le persone vengano in zona per godere del tipico paesaggio lomellino e visitarne il patrimonio naturalistico e storico-artistico assai diffuso».
EVENTI Già pronto, intanto, il calendario delle camminate fino a metà giugno. Ad aprire il programma è stato domenica 14 aprile un giro di ricognizione da Pavia a Dorno. Poi, mercoledì 1 maggio, una camminata organizzata dalla Pro Loco di Lomello sul percorso Lomello-Madona dal Soc-Lomello con un ristoro alla cappella per 12 chilometri complessivi (andata e ritorno). Domenica 5 maggio il percorso Ferrera Erbognone-Chiusa dell’Erbognone-Lomello. Domenica 12 maggio Lomello – Semiana – Valle Lomellina. Domenica 19 maggio la camminata storica proposta dall’associazione Historia Nostra nei luoghi della seconda Guerra di Indipendenza: Torrione-Vinzaglio-Palestro. Domenica 26 maggio il tragitto da Valle Lomellina a Cozzo. Domenica 2 giugno da Cozzo a Langosco. domenica 16 giugno Cozzo-Candia-Terrasa-Ponte Sesia.
Davide Zardo