La storia di Maria e del suo coraggio

La figura di Maria, del suo coraggio, narrata dalla stessa madre di Gesù. Nell’ambito della festa dedicata alla Madonna di Lourdes, sabato 10 febbraio alle ore 21 presso il teatro dei frati cappuccini (proprio accanto alla chiesa dei francescani di Vigevano, in corso Genova) si svolgerà lo spettacolo teatrale, portato in scena dalla compagnia “Teatro minimo”, dal titolo “In nome della madre”, monologo tratta dal libro dall’omonimo libro di Erri De Luca.

Durante lo spettacolo l’attrice metterà in risalto l’aspetto umano e realistico della storia, il coraggio, le emozioni e le sofferenze di Miriàm, l’amore profondo di una madre per un figlio. Il biglietto, disponibile anche in prevendita il 4 febbraio presso la chiesa dopo le messe delle 10.30 e alle 11.30, avrà il costo di 10 euro. Quella che sarà portata sul palco da Barbara Menegardo su regia di Umberto Zanoletti sarà la storia di una maternità, non molto diversa dalle altre se non nelle “premesse”. Un racconto reso ancor più vero perché narrato da Miriàm stessa, sposa di Iosef e madre di Ieshu, nella Palestina di duemila anni fa. Una donna, impaurita ma forte, sfida leggi e villaggio senza mai abbassare la testa. Un marito innamorato della sua sposa promessa, nonostante un messaggero venuto da chissà dove abbia scombinato i teoremi della quotidianità. Un figlio che viene al mondo senza piangere e cambia la storia dell’umanità. Una lettura della storia di Maria che restituisce alla madre di Gesù la meravigliosa semplicità di una femminilità coraggiosa, la grazia umana di un destino che la comprende e la supera. L’adolescenza di Miriàm/Maria smette da un’ora all’altra. Un annuncio le mette il figlio in grembo.

Qui c’è la storia di una ragazza, operaia della divinità, narrata da lei stessa. Qui c’è l’amore smisurato di Iosef per la sposa promessa e consegnata a tutt’altro. Miriàm/Maria, ebrea di Galilea, travolge ogni costume e legge. Esaudirà il suo compito partorendo da sola in una stalla. Ha taciuto. Qui narra la gravidanza avventurosa, la fede del suo uomo, il viaggio e la perfetta schiusa del suo grembo. La storia resta misteriosa e sacra, ma con le corde vocali di una madre incudine, fabbrica di scintille.

Alessio Facciolo

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