Ha avuto grande impatto l’iniziativa “Facciamo Luce Sul Teatro”. Lunedì sera 22 febbraio, dalle ore 19.30 alle ore 21.30, si sono accese le luci sui teatri Cagnoni, Odeon, Besostri di Mede, Sociale di Sannazzaro e tanti altri della provincia e della nazione, per lanciare un importante appello. E’ stata l’Unita (Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivi) a lanciare l’idea di illuminare e tenere aperti i propri edifici.

A contribuire alla riuscita dell’iniziativa anche le associazioni del territorio, come spiega Sara Brasca, presidente dell’Associazione Amici del teatro Cagnoni: «La nostra associazione è servita da supporto: alcuni membri hanno scattato numerose fotografie a testimonianza del fatto che l’evento è stato sentito, all’interno del foyer di ogni teatro una teca è servita per contenere i bigliettini e i pensieri di chi ha voluto esprimere anche con le parole, oltre che con la presenza il disagio causato dal fatto di non poter, almeno per ora, frequentare i teatri. Ci ha particolarmente commossi il foglietto scritto da un bambino “ci vediamo presto”: racchiude tutto il patema di chi vorrebbe e non può. La nostra manifestazione è servita anche per accendere i riflettori sulla situazione vissuta dai lavoratori che si danno da fare dietro le quinte, fermi da un anno». «I pochissimi spettacoli – prosegue Brasca – organizzati quest’anno sono stati allestiti nel rispetto di ogni misura di sicurezza e non ci sono stati problemi, dopo. Quindi, da qualche parte bisognerà pur ricominciare: speriamo presto».

A lei fa eco Silvio Petitto, responsabile della società Promoter che da anni organizza la stagione teatrale, in collaborazione con l’amministrazione comunale a Vigevano e non solo: «L’iniziativa è stata seguita anche se organizzata in una serata “non facile” come quella del lunedì, ma la gente è venuta, ha fatto sentire la sua vicinanza a tutti noi che nel mondo dello spettacolo lavoriamo, ma anche il proprio dispiacere per essere impossibilitati ad andare ad assistere ad uno show – spiega – la cultura possiede molte forme per esprimersi, compresa quella teatrale, che è parte integrante della società e non va dimenticata: speriamo di aver aiutato a diffondere questo messaggio. Io ero presente a Vigevano, poi mi sono spostato a Pavia e quindi posso dire che le cose sono andate bene: l’interesse per il teatro c’è, l’amore per il teatro anche, ma adesso bisogna avere il coraggio di aprire, magari anche solo per poco tempo, ma iniziare. Altrimenti resteremo sempre qui ad aspettare che dall’alto calino decisioni che si riguardano. Siamo rimasti colpiti dalle belle parole di Mario Draghi che ha detto che il teatro è cultura: ma le parole devono diventare fatti, perché il fermo dura da troppo tempo, le persone hanno bisogno di lavorare e dietro al palcoscenico c’è bisogno di maestranze che adesso iniziano a cercare altro. Cosa faremo quando si potrà riaprire e loro saranno impegnati in altre attività?».

Pure il Cinema Teatro Odeon ha acceso i “riflettori” su se stesso per dare un segnale: «Perché questi luoghi tornino simbolicamente ad essere ciò che da 2500 anni sono sempre stati – è il commento dei responsabili dell’Odeon – piazze aperte sulla città, motori psichici della vita di una comunità». Passando in Lomellina, anche da Sannazzaro sono arrivate parole e gesti di sostegno all’iniziativa: «Illuminiamo il nostro teatro – scrivono sui loro canali social quelli del Teatro Sociale di Sannazzaro – e torniamo per una sera a incontrare quella parte essenziale e indispensabile di ogni spettacolo senza la quale il teatro semplicemente non è: il pubblico». Non è mancato ovviamente il sostegno delle istituzioni: a Vigevano anche il sindaco Andrea Ceffa e il vice sindaco Andrea Sala hanno preso parte alla manifestazione dichiarando il loro sostegno nei confronti dei lavoratori dello spettacolo che stanno vivendo momenti difficili, nella speranza che si possa tornare tutti ad assistere ad uno spettacolo, ma non dal divano della propria casa.