«Abbiamo tanto, ma non sappiamo valorizzarlo». Questo il giudizio, in breve, che viene riportato all’interno dell’inchiesta pubblicata il 15 maggio del 2024 da Openpolis, che analizza i divari nell’offerta di musei in Italia. Il problema della mancanza di musei o di strutture comparabili riguarda la povertà educativa: spesso le scuole si affidano, per svolgere gite giornaliere, ai musei della città o della zona che sono facilmente visitabili data la vicinanza territoriale.
CENTRO VS PERIFERIA Esiste un gap molto significativo nell’offerta delle strutture. La cosa che preoccupa di più è il divario territoriale sia nella presenza delle strutture museali sia, di conseguenza, nell’attivazione di progetti di collaborazione con i vari istituiti scolastici. Una situazione che riguarda anche la Lomellina (definita “area interna” da Regione Lombardia), che aggiunge alla povertà di servizi e socio-economica anche quella di attività culturali. Sia la quota di musei presenti sia quella di musei che hanno attivato percorsi educativi con le scuole è molto più bassa nei comuni periferici e molto maggiore in quelli all’interno delle aree metropolitane.
VIGEVANO Un problema che la Lomellina non può più ignorare. A fronte della media nazionale (4.8 musei ogni 10mila residenti con meno di 18 anni) il territorio ha dati contrastanti. Vigevano, che è il comune polo a cui l’area interna fa riferimento, è sopra la media con 5.05 musei ogni 10mila residenti (la città ha un totale di 5 musei su un totale di 9908 minorenni). Tuttavia la città è capofila per la Lomellina.
LOMELLINA A guardare il dato dei maggiori comuni lomellini (escludendo Gambolò a cui, avendo un totale di 1516 abitanti under 18, basta un unico museo per essere sopra la media) si nota che nessuno di questi riesce rimanere sopra la media nazionale. A partire da Mortara (un solo museo per 2279 under 18, media 4.39) ad arrivare a tutta una serie di comuni, che pure non fanno parte dell’area interna, come Cassolnovo, Cava Manara, Dorno e Garlasco, che di musei non ne hanno nemmeno uno, così come la maggior parte di quelli che invece vi rientrano: tutta la Lomellina occidentale di musei non ne vede neppure l’ombra, a parte Mortara e le eccezioni virtuose di Olevano (94.34), Mede (11.81), Frascarolo (153.85).
VISITATORI Tornando ad allargare l’orizzonte a tutta la penisola, i musei si stanno ancora riprendendo dalla pandemia. Nel 2022 c’è stato un rimbalzo del numero di visitatori, che sono tornati sopra la soglia dei 100 milioni, rimanendo tuttavia distanti dai 130 del 2019 (-17%). Dopo la crisi le stesse strutture museali hanno cercato un riavvicinamento necessario, a testimonianza di ciò c’è il dato, sempre riportato da Openpolis, che riguarda le strutture organizzatrici di visite guidate. Nel 2022 i musei che hanno organizzato visite guidate per i gruppi scolastici sono il 73.9%, mentre il 44.8% ha tenuto laboratori didattici: una sinergia importante che si pone la necessità di avvicinare le nuove generazioni alle offerte culturali del Paese.
Edoardo Casati