Un cambio di data e il ritorno in Cavallerizza e al Cagnoni: sono queste le prime novità della XIII Rassegna Letteraria della città di Vigevano, il cui titolo – “Maschere” – è stato annunciato nei giorni scorsi.
LE DATE Quello che è probabilmente il principale evento culturale della città ducale si terrà quest’anno da mercoledì 23 a domenica 27 ottobre, date scelte per non sovrapporre l’evento con la Fiera internazionale del libro di Francoforte (dal 16 al 20 dello stesso mese) che vede l’Italia paese ospite d’onore e che al quale potrebbero prendere parte anche molti ospiti della Rassega (sulla cui identità al momento vige ancora il più assoluto riserbo). Dopo l’anno di transizione al cineteatro Odeon, gli eventi torneranno a svolgersi al Cagnoni, il teatro comunale recentemente riaperto dopo un lungo restyling, e in Cavallerizza (per la quale occorre fare però un atto di fede, visto che l’ala del castello è ancora sotto restauro e il cantiere è bloccato dall’estate scorsa a causa di una querelle economica fra Comune e ditta appaltatrice).
ANNIVERSARI Lo scorso autunno il tema della kermesse era stato “Ragione e sentimento: testa o croce?” e tra gli ospiti c’erano stati nomi prestigiosi come quelli di Simonetta Agnello Hornby, Alessandro Barbero, Mario Calabresi, Donato Carrisi, Francesco Costa, Jeffery Deaver, Sabina Guzzanti e tanti altri. Nell’anno del centesimo anniversario dalla morte di un’icona del teatro italiano come Eleonora Giulia Amalia Duse, nata proprio a Vigevano il 3 ottobre 1858 e morta il 21 aprile 1924 di polmonite nel corso dell’ultima tournée statunitense a Pittsburgh, il titolo scelto per questa edizione 2024 sarà invece “Maschere”. Un tema-oggetto, la maschera, che è collegato appunto alla nascita del teatro e dell’attore, a partire dal V secolo aC in Grecia, ad Atene: «Le maschere – spiegano gli organizzatori della rassegna – venivano indossate durante le rappresentazioni tragiche, comiche e satiriche e avevano due funzioni, quella tecnica, per permettere all’attore di amplificare la propria voce e quella scenica ovvero dare un carattere al personaggio interpretato».
Protagonista è quindi il tema del mascheramento, un concetto che evoca simulazione e inganno, tanto da rendere comune l’uso del verbo “smascherare” anche quando si parla di rapporti umani.
VIA LA MASCHERA Il concetto di maschera va però ben oltre la sua definizione tradizionale come mero oggetto o espressione facciale. Secondo Ermanno Paccagnini, direttore artistico della Rassegna, la maschera rappresenta un’ampia gamma di comportamenti che possono essere interpretati artisticamente, socialmente, politicamente, psicologicamente e in molteplici altri modi; è un mezzo attraverso il quale una «persona con il suo comportamento dà un’immagine e un’impressione falsa di un’istituzione, di una comunità, di una categoria sociale, ma soprattutto di sé. In un contesto in cui ogni opinione può essere considerata un nascondiglio e ogni parola una maschera, come ricorda Nietzsche, “smascherare” diventa il fulcro di questa edizione della rassegna. L’obiettivo è indagare le molteplici forme di mascheramento presenti in ogni aspetto e momento della nostra vita quotidiana, seguendo la linea tracciata dalle precedenti edizioni della manifestazione».
Alessio Facciolo