Vigevano, in lotta per i diritti della donna

Donna Vita Libertà: la via Iraniana alla conquista dei diritti. Ha questo stimolante titolo la conversazione che avrà luogo oggi sabato 15 aprile dalle ore 15.30 all’Auditorium San Dionigi con Farian Sabahi, sulla straordinaria mobilitazione che sta attraversando tutta la società iraniana a sostegno dei diritti delle donne.

L’incontro è organizzato dal Circolo Acli “Dalmazio Verlich” Aps e Acli Provinciali di Pavia, assieme a loro il Centro Antiviolenza di Vigevano e Lomellina Kore.

A presentarlo Giuseppe Vullo presidente Acli, Elena Gorini del Circolo Acli, Stella Bellavita e Renata Panas del Circolo Provinciale Acli di Pavia, Federica Pusineri psicologa coordinatrice del Centro Antiviolenza Kore. «L’incontro c’è già stato a Novara – ha detto Vullo – abbiamo pensato di riproporlo poiché Farian può far chiarezza anche a Vigevano, ci parlerà di molti argomenti, tutti affascinanti». La parola è poi passata a Farian Sabahi collegata telefonicamente

io sono di madre italiana e padre iraniano, mi auguro che il mio racconto aiuti chi mi ascolterà a guardare al mondo con gli occhi di chi ha doppie radici, in tensione tra Oriente e Occidente, portatrice di una nuova visione originale e mai stereotipata della realtà.

Sabahi ha da poco pubblicato “Noi donne di Teheran”: nelle pagine del libro si comprende cosa significa essere bambine, ragazze, donne in un Paese affascinante, ricco di potenzialità e di contraddizioni come l’Iran. L’incontro si aprirà con la presentazione del progetto Branding a cura di Paola Rizzi, fotografa professionista. L’introduzione di Elena Gorini, il reading di Alessia Gennari regista e performer dal libro “Noi donne di Teheran”. Alle 16.15 l’intervento della scrittrice Farian Sabahi, e le storie, testimonianze a cura dell’associazione Oltremare e della cooperativa Kore a cura della psicologa Jessica Facheris. Un aperitivo chiuderà l’incontro.

«Per noi del Centro Antiviolenza Kore – ha detto Pusineri – è importante essere presenti all’incontro. Sono sempre tante le donne che accedono al Centro: la loro difficoltà maggiore è districarsi con la lingua, avere dimestichezza con i servizi, chi non ha un lavoro è ancora più ‘schiacciata’ dalla sua difficile situazione. Nel 2022 sono state 197 le donne prese in carico dal Centro, il 35 per cento, straniere». Stella Bellaviti ha concluso «eventi come quello di sabato promuovono la responsabilità e consapevolezza: risorse indispensabili per le donne che lottano per la libertà e l’indipendenza».

Isabella Giardini

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