Avviata la causa di beatificazione di Nerino Cobianchi

Il rito di apertura dell’inchiesta diocesana contempla l’espletamento delle procedure previste dalla legge, in particolare il giuramento dei membri del Tribunale e del Postulatore, che giurano di adempiere fedelmente il loro compito. Da questo momento in poi saranno ascoltati i testimoni che riferiranno sulla esperienza cristiana, sulla eroicità delle virtù teologali e cardinali, sulla fama di Santità del Servo di Dio Nerino Cobianchi, fondatore dell’Associazione Pianzola-Olivelli di Cilavegna, morto all’età di 52 anni. Il luogo della celebrazione dell’apertura della Causa di beatificazione è la cattedrale, a sottolineare l’ecclesialità dell’atto; infatti, ogni Causa avviata in una Chiesa locale è uno spunto di riflessione per l’intera Comunità diocesana chiamata a riconoscere nei tanti esempi di santità il volto più bello della Chiesa. Con commozione e gratitudine, ci pare quasi di contemplare un “cantiere del riconoscimento della santità”. Nel giro di pochi anni, infatti, ci è stato concesso di vedere avviati tre processi di beatificazione: due si sono conclusi e uno si apre. Nel 2008 è stato proclamato Beato un nostro sacerdote, Padre Francesco Pianzola, fondatore delle Suore Missionarie dell’Immacolata Regina della Pace; nel 2018 è stata la volta del giovane Teresio Olivelli, martire della fede. Ora la Diocesi dà ufficialmente inizio all’iter processuale che speriamo conduca al riconoscimento della santità di vita di Nerino Cobianchi, fedele laico e padre di famiglia, la cui vita è stata una manifestazione dei doni di Dio.

La Chiesa è madre dei Santi: lo proclamiamo, spesso senza pensarci, nella professione di fede, il Credo. Diciamo, infatti: “Credo la Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica”. La Chiesa è santa nel suo fondatore, il solo veramente Santo, il Signore Gesù; è santa nel suo mistero e nel suo deposito di verità e di grazia; ed è santa in tanti suoi figli che ne connotano il volto genuino. È sorprendente in un tempo come il nostro, complesso ed inquieto, il fiorire della santità. È come la risposta di Dio al disorientamento storico. Il Santo Padre Francesco, nell’Esortazione apostolica “Gaudete et exultate”, invita a lasciarsi stimolare dai segni di santità che il Signore ci presenta attraverso i più umili membri del popolo di Dio (cfr n. 8). Nerino Cobianchi è in questa luce, fu un uomo umile e docile a Dio e alla Chiesa: ha compiuto opere grandi perché si è quotidianamente fatto piccolo tra i piccoli e gli ultimi. Uno sposo e un padre dei nostri giorni, che ha vissuto la genuinità evangelica della propria vocazione nell’umile e gioiosa santità del quotidiano nell’amore a Dio, alla famiglia e nel servizio generoso al prossimo.

mons. Paolo Rizzi, postulatore

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