«Benvenuti don Gabriele e don Paolo!». Questa è la risposta dell’intera comunità cassolese che ha riecheggiato all’unisono la scorsa domenica 12 novembre. Un pomeriggio all’insegna della festa e dello stare insieme, in cui i cittadini di Cassolnovo hanno accolto con grande commozione il ritorno di don Gabriele Leonardi, nuovo parroco, e l’arrivo di don Paolo Butta, nuovo vicario di Cassolnovo, Molino del Conte e Gravellona Lomellina.
ACCOGLIENZA La cerimonia di accoglienza, iniziata alle ore 15.45 di domenica, ha visto anche la partecipazione, e celebrazione della Santa Messa, del vescovo di Vigevano, Monsignor Maurizio Gervasoni. Ad accompagnare l’arrivo del nuovo parroco nel piazzale della chiesa di San Bartolomeo, i parrocchiani di Fatima, molto legati a don Gabriele da quindici anni, e l’ingresso trionfale dei musici e alfieri dell’Onda Sforzesca di Vigevano. I giovani artisti, con il loro spettacolo scenico, hanno letteralmente guidato con le loro bandiere il passaggio di don Gabriele verso il vescovo Gervasoni, don Paolo Butta e il sindaco di Cassolnovo, Luigi Parolo, pronti ad aspettarlo all’ingresso della chiesa parrocchiale. Una volta arrivato, il saluto commosso del sindaco cassolese a don Leonardi e l’applauso della folla, contenta di ritrovare tra le sue mura un parroco che aveva iniziato proprio a Cassolnovo la sua carriera ecclesiastica.
«Il paese è felice di ritrovarla tra noi – spiega il sindaco Luigi Parolo, nel corso del suo discorso – e non vediamo l’ora di iniziare questo cammino insieme, nel massimo della nostra collaborazione e fiducia. Un saluto anche a don Paolo Butta, a cui va il nostro caro benvenuto e i nostri auguri di buon lavoro. Felici che Cassolnovo diventi la vostra casa».
SANTA MESSA Non appena finiti i saluti di rito, l’appuntamento si è spostato all’interno della chiesa parrocchiale di San Bartolomeo, in cui si è tenuta la Santa Messa Eucaristica. A celebrarla, il vescovo di Vigevano Gervasoni che, nel corso della funzione, ha parlato dell’importanza del concetto di sapienza e del senso di appartenenza a un paese.
«Non c’è logica di appartenenza al paese – spiega monsignor Gervasoni nel corso della sua omelia – ma solo la volontà di testimoniare qualcosa di più grande e di crearlo insieme».
Stessa importanza è stata data al concetto di sapienza, quale esperienza e amore verso il prossimo. «Il concetto di sapienza è come l’amore verso una persona cara – continua Gervasoni nel suo discorso – viene dall’esperienze e, di conseguenza, traduce la sua capacità di stare al mondo». Al termine della Santa Messa, anche il saluto alla popolazione e il discorso del neo parroco, don Gabriele Leonardi. «Non nascondo di essere un po’ triste – inizia don Leonardi – triste perché sono dispiaciuto nel lasciare una comunità che servo da quindici anni. Nonostante tutto sono contento di essere tornato dove tutto è iniziato e dove spero di costruire un rapporto di rispetto reciproco e collaborazione».
Rossana Zorzato