Eucarestia, grande mistero

Il mistero dell’Eucaristia è qualcosa di grande, un dono con il quale si è messi a contatto quasi quotidianamente eppure resta una realtà incomprensibile che sempre chiede di essere approfondita. Nella più piccola cappella così come nella cattedrale più sfarzosa, alla presenza del solo sacerdote o in mezzo ad una folta assemblea di popolo, alle parole «Questo è il mio corpo» e «Questo è il calice del mio sangue», Dio in persona scende sull’altare, si mostra “viso a viso” a ogni uomo e si fa pane spezzato per essere mangiato e vino versato per dissetare il cuore e la vita.

PER TUTTI Non ci sono parole per descrivere cosa accade nell’intimo di un’anima che si prepara, fa spazio e accoglie il Suo Signore perché possa «entrare sotto il suo tetto» eppure tutti, proprio tutti, santi o peccatori pentiti, possono tendere le mani per ricevere, come in una novella Betlemme, il Corpo del Verbo che si è fatto carne oggi come da duemila anni a questa parte. La stessa emozione e, ancor più, la stessa esperienza di Grazia si può prolungare poi al di fuori della Messa nello “appuntamento d’amore” dell’adorazione eucaristica. Lì la sete di quella Presenza silenziosa si può saziare abbondantemente, sostando in silenzio davanti al tabernacolo o al Santissimo Sacramento esposto, e consegnando al Cuore del Maestro le ansie e le angosce che mettono in tumulto il cuore, ricevendone pace e consolazione per sé e per i fratelli.

IL SANTUARIO Questa esperienza è così preziosa che ci sono persone che a essa hanno consacrato tutta l’esistenza, in una vita di contemplazione e preghiera nella quiete della clausura. A Vigevano la loro casa, il Monastero delle Adoratrici Perpetue del Santissimo Sacramento, è diventato, ormai da diversi anni, Santuario Diocesano dell’Eucaristia. Ed è il rettore, don Luca Fratelli, ad aiutare a richiamare in breve gli elementi fondamentali di questo sacramento, culmine e fonte, della vita cristiana.

La santa Eucaristia – spiega – completa l’iniziazione cristiana. Coloro che sono stati elevati alla dignità del sacerdozio regale per mezzo del Battesimo e sono stati conformati più profondamente a Cristo mediante la Confermazione, attraverso l’Eucaristia partecipano con tutta la comunità allo stesso sacrificio del Signore.

DONO Dunque un mistero innervato profondamente nella vita di ogni credente, che trova le proprie origini in un gesto e un momento precisi: l’Ultima Cena del Maestro con i suoi discepoli. «Nella liturgia cristiana – prosegue don Fratelli – in questa comunicazione sacramentale del mistero di Cristo, lo Spirito Santo agisce allo stesso modo che negli altri tempi dell’Economia della salvezza: egli prepara la Chiesa ad incontrare il suo Signore; ricorda e manifesta Cristo alla fede dell’assemblea; rende presente e attualizza il mistero di Cristo per mezzo della sua potenza trasformatrice; infine, lo Spirito di comunione unisce la Chiesa alla vita e alla missione di Cristo». Un “oggi” dunque che diventa legame con un passato che è sempre presente. E’ questa la potenza nascosta di questo sacramento ed è questo il motore pulsante che avvia una catena d’amore che arriva fino al dono della vita.

Don Carlo Cattaneo

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