Il percorso che anche quest’anno l’Ufficio per la pastorale della famiglia propone a tutte le famiglie della Diocesi come una bella occasione per incontrarsi e conoscersi. Nel primo dei cinque “Momenti di famiglia” che si svolgeranno nei diversi Vicariati della Diocesi, le famiglie hanno voluto festeggiare i dieci anni dell’episcopato del vescovo di Vigevano, monsignor Maurizio Gervasoni, e rivolgergli il loro «grazie!» per questo tempo trascorso insieme, un grazie che mons. Gervasoni ha ricambiato ripercorrendo la storia che lo ha portato fino a qui.
UNA VOCAZIONE Il cuore dell’incontro è stato proprio il momento di dialogo tra il vescovo e le numerose coppie di sposi giunte dalle diverse zone della Diocesi. A partire da un simpatico “botta e risposta”, in cui il vescovo Gervasoni non si è sottratto a domande un po’ bizzarre (come quelle relative ai propri gusti in tema di sport o di piatti tipici), ci si è inoltrati in un crescendo, in cui via via le domande hanno toccato questioni dai toni più personali e pastorali. Il Vescovo ha delineato il contesto in cui è maturata la sua scelta vocazionale: una famiglia dalla fede vivida e concreta, in cui la tradizione religiosa era molto forte, l’ambiente dell’oratorio maschile, in cui i ragazzi erano attratti dalla testimonianza del curato e riconoscevano in lui un’importante figura di riferimento. Quel contesto lo ha portato alla decisione di entrare giovanissimo in Seminario, il 4 ottobre 1964, decisione accolta molto positivamente da tutta la famiglia, ma soprattutto dai genitori che, sebbene nella sofferenza del distacco, avevano maturato l’idea che questo figlio prete li avrebbe «accompagnati fino alla fine». Mons. Gervasoni ha ripercorso le tappe decisive di tale scelta. L’origine della vocazione, che si colloca nell’infanzia, nel periodo della quarta elementare, la condivisione della vita coi compagni seminaristi, il contatto – anche dopo l’ingresso in Seminario – col gruppo dei suoi vecchi amici e la condivisione del servizio a favore dei poveri, l’amicizia con persone desiderose di verità, alle quali poter parlare di quelle cose che non si sentiva di raccontare ai compagni di Seminario, ai superiori, agli amici, alla famiglia.
IL SACERDOZIO Il Vescovo ha poi ricordato i momenti della vita sacerdotale in cui ha sentito più vicina la voce dello Spirito (il giorno dell’Ordinazione, quello in cui fu destinato agli studi a Roma e infine il momento in cui fu nominato vice-rettore del Seminario) e i sentimenti con cui dieci anni fa ha iniziato il proprio mandato episcopale nella Chiesa vigevanese, a partire dalla consapevolezza di essere in procinto di iniziare qualcosa di nuovo, d’importante, d’impegnativo, per cui era necessario prepararsi sia di dover imparare a conoscere le persone su argomenti molto intimi, quegli argomenti che danno il senso all’esistenza. Confidando i desideri che sente nel cuore, come aiutare le persone a vivere atteggiamenti di vera conversione, che i preti siano contenti di essere preti e che siano testimoni di quanto proclamano, che i social smettano di plasmare la ricerca profonda dell’animo delle persone, ha infine accompagnato le coppie presenti attraverso una serie di interessanti passaggi che hanno richiamato la verità del messaggio cristiano riguardo al matrimonio. «Quello che la Chiesa dice – ha sottolineato il vescovo – coincide con ciò che l’uomo e la donna serbano nel profondo del loro cuore». Il momento di dialogo si è concluso con l’invito del Vescovo: «Famiglie, fate bene famiglia e testimoniatelo!».
Daniela Piemontino