Da cinquant’anni una Comunità pianzolina sosta in preghiera nella struttura del “Centro sociale padre Pianzola” (1973), al fine di portare a compimento il progetto di vita consacrata secondo il carisma del nostro beato fondatore, così come descritta nel Regolamento interiore del 1940 (cap. 29): «La vita eucaristica è la migliore chiusura della nostra esistenza. La nostra Congregazione non si divide, ma incomincia la sua attività nel cercare Gesù nelle anime dei poveri con le missioni e la termina ai piedi del Tabernacolo con la adorazione, chiedendo all’Eucaristico Salvatore le vocazioni e la perseveranza delle Missionarie sorelle perché non cessi il magnifico apostolato».
VITA SOSPESA Lo stare cuore a cuore con Dio e con le Sorelle si rivela il valido sostegno per realizzare un’esistenza umana significativa, pur nel suo essere sempre in cammino, nella fatica quotidiana, capace di essere dono e di superare le prove che accompagnano l’anzianità. E non sono poche.
Anche nel nostro Cenacolo la vita è non facile, anzi è impegnativa dal punto di vista della vita comunitaria e della collaborazione con il personale laico addetto alla nostra “cura”. Da una vita vissuta con entusiasmo donandosi agli altri, con orari ben programmati, anche per la preghiera, passare a una giornata apparentemente passiva e poco utile diventa un vero tempo di prova.
MALATTIA Le diversità, i punti di vista, le esperienze vissute in altri contesti e culture; le relazioni chiedono attenzione, equilibrio, lungimiranza, quando “il saper parlare e tacere” è ormai senza freni, soprattutto durante la malattia.
La vita continua il suo corso e ci provoca a dare uno sguardo particolare sull’oggi dentro il quale ci troviamo. Uno sguardo che vada oltre la scorza degli avvenimenti per riconoscere la presenza del Signore che passa nella nostra vita e non viene mai a mani vuote.
Il “pane quotidiano della Parola” diventa l’unico rifugio, il ristoro di giorni sempre uguali, a volte pesanti, carichi di solitudine. Vivere nelle piccole o grandi chiamate quotidiane il “Tutto per Gesù” in atteggiamento di richiesta di aiuto o di ringraziamento per la cura che riceviamo ci sprona a “specchiarci in Lui” e a iniziare ogni giorno, con speranza evangelica, un’attesa che sa di novità e che ci permette di vedere negli altri il volto paterno e vicino del Padre. Ma … costa e chiede.
LOGICA D’AMORE Anche la liturgia, la celebrazione eucaristica e la preghiera delle Ore ci immergono nel mistero pasquale compiuto e ci offrono la possibilità di contemplare il mistero di amore in cui siamo avvolte noi. Spesso ci ricordiamo vicendevolmente come sia vero “quel centuplo“ promesso da Gesù a chi si mette dietro di lui e lo segue. Certo è che la vita Eucaristica non si improvvisa, è dentro di noi, cresce come cresce il “seme” buttato nel terreno, ma ha bisogno di essere custodito dall’agricoltore attento e appassionato. Questa custodia è affidata a ciascuna di noi e a quello spazio di libertà che il cuore riserva alla fedeltà, come è nella logica dell’amore, fino all’ultimo giorno.
suor Tiziana Conterbia