Sacramentine, a Vigevano l’assemblea ordinaria della federazione

Il monastero delle Sacramentine di Vigevano accoglie in questi giorni l’Assemblea ordinaria della Federazione dei monasteri delle Adoratrici perpetue del Santissimo Sacramento in Italia. La Federazione è una struttura di comunione tra più monasteri autonomi del medesimo istituto, eretta dalla Santa Sede affinché i monasteri che condividono il medesimo carisma non rimangano isolati ma lo custodiscano nella fedeltà e prestandosi fraterno aiuto vicendevole vivano il valore irrinunciabile della comunione.

LA FEDERAZIONE “ITALIANA” I monasteri delle Adoratrici perpetue del Ss. Sacramento in Europa accolsero l’invito della Chiesa a promuovere federazioni di monasteri e costituirono la loro fin dal 1955. Fanno parte della Federazione italiana (il nome non deve trarre in inganno) i monasteri di Roma, Canale d’Asti, Monza, Vic (Spagna), Innsbruck (Austria), Vigevano, Seregno, Bassano del Grappa, Oristano, Ischia di Castro, Castellammare di Stabia, Karima (Kenia). L’assemblea ordinaria si riunisce ogni sei anni per eleggere la Presidente federale e per affrontare i temi proposti dal consiglio della federazione. Partecipano la Superiora maggiore e una Delegata di ciascun monastero federato, eletta dal capitolo conventuale.

FINALITA’ La Federazione si propone di promuovere la vita contemplativa nei monasteri, di garantire il loro aiuto nella formazione iniziale e permanente. Il suo obiettivo specifico è promuovere lo spirito di unione tra monasteri e di collaborazione fraterna salvaguardando e promuovendo il patrimonio spirituale della vita contemplativa secondo il carisma della beata Maria Maddalena dell’Incarnazione. Si propone inoltre di assicurare un aiuto efficace e reciproco sia con lo studio dei problemi che pone la vita attuale sia con lo scambio di aiuti a favore di tutti i monasteri della Federazione, soprattutto di quelli più bisognosi.

«Gesù sia da tutti conosciuto, amato, adorato e ringraziato ogni momento nel Santissimo e Divinissimo Sacramento». Sono parole di madre Maria Maddalena dell’Incarnazione, fondatrice dell’ordine delle Adoratrici perpetue del Santissimo Sacramento, beatificata il 3 maggio 2008.

LA VITA Caterina Sordini, questo il suo nome al secolo, nasce il 16 aprile 1770 a Porto Santo Stefano (Grosseto). A 18 anni, dopo un’iniziale opposizione del padre, entra nel Monastero delle Terziarie Francescane di Ischia di Castro (Viterbo) e qui prende il nome. Dopo un anno, mentre riordina il refettorio, trasportata fuori dai sensi, vede Gesù che le rivela la sua nuova missione:

Istituire nella Chiesa un ordine monastico dedito alla contemplazione e alla ininterrotta adorazione al Mistero Eucaristico allo scopo di rendergli lode onore e gloria giorno e notte, in riparazione e supplica a nome di tutti gli uomini.

Il 31 maggio 1807, accompagnata da due consorelle, lascia la provincia di Viterbo per Roma. Qui inaugura la prima casa delle Adoratrici. Il 13 febbraio 1818 Pio VII approva l’Istituto, dedito alla pubblica esposizione dell’Eucaristia, con la continua adorazione. Madre Maria Maddalena muore il 29 novembre 1824.

L’INSEGNAMENTO Alle sue figlie insegnò ad essere tutte di Dio per amare i fratelli nella libertà, insegnò a guardare la vita e le situazioni dal punto di vista di Gesù Eucaristico che adorano giorno e notte: loro stesse dovevano essere il segno vivo di quella Presenza Eucaristica che spesso gli uomini faticano a riconoscere e a capire. I Monasteri delle Sacramentine sono oggi un fermento vivo nelle città e nel mondo. Con la loro vita dimostrano l’intimo connubio tra contemplazione e missione. La loro clausura papale dice al mondo efficientista quanto povere siano le opere dell’Uomo senza Dio, quanto sia limitato il cuore umano di fronte alle grandi domande dell’esistenza, ma la loro presenza dentro il cuore delle città, dentro al turbinio della vita quotidiana dice che sopra ogni ferita umana Dio versa l’olio della speranza, che dentro al buio del dolore e della perdita di senso della vita, la luce di Cristo continua a risplendere. Le comunità di madre Maria Maddalena sono come città poste sul monte pronte all’accoglienza e attente alle nuove povertà, quelle dell’anima, mentre i laici che attingono alla loro spiritualità sono mandati nel mondo come sacramento di quella Presenza che è Farmaco d’immortalità.

L’ADORAZIONE Nei giorni scorsi, a conclusione dell’assemblea del Sinodo dei Vescovi, papa Francesco è tornato sul tema dell’adorazione, «la prima risposta che possiamo offrire all’amore gratuito, all’amore sorprendente di Dio… adorare significa riconoscere nella fede che solo Dio è il Signore e che dalla tenerezza del suo amore dipendono le nostre vite, il cammino della Chiesa, le sorti della storia. Lui è il senso del vivere. Adorando Lui ci riscopriamo liberi noi». Per questo, ha auspicato, «la Chiesa sia adoratrice: in ogni diocesi, in ogni parrocchia, in ogni comunità si adori il Signore!»

don Paolo Ciccotti – assistente religioso Federazione Monache Adoratrici Perpetue del SS. Sacramento

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