Viaggio in parrocchia / Borgo San Siro, una chiesa in stile tardo barocco

Il territorio di Borgo San Siro, con tutti i comuni limitrofi, apparteneva al monastero pavese di San Salvatore che se li vide attribuire dalla famiglia Beccaria.

IL LASCITO Il 3 luglio 1471 Agostino di Lanfranchino Beccaria, nelle sue disposizioni testamentarie, lo lascia all’Ospedale San Matteo della Pietà di Pavia, appena fondato da fra Domenico da Catalogna. Questo fatto è ricordato da una lapide posta all’interno della chiesa parrocchiale ed qui trasportata dal Tempio di San Giacomo di Pavia nel 1805. La chiesa è dedicata a san Siro, patrono e primo vescovo di Pavia. Fu costruita sui resti di un’antica chiesetta risalente al XIII secolo, la costruzione iniziò nel 1729 e terminò nel 1732. E’ in stile tardo barocco, a croce greca con pianta poligonale, realizzata a volte senza colonne di sostegno. Al suo interno, sui tre altari, spiccano le tele di Carlo Antonio Bianchi, pittore pavese del XVIII secolo. Interessanti il pulpito intarsiato e le dodici statue degli Apostoli, situate nelle nicchie.

La facciata a capanna della chiesa, rivolta a sudest e, come il sagrato, di recente restaurazione, presenta centralmente il portale d’ingresso sormontato da un ovale, e sopra una finestra ed è scandita da quattro lesene sorreggenti il timpano di forma triangolare.

IL CAMPANILE Annesso alla parrocchiale è il campanile a base quadrata, la cui cella presenta su ogni lato una monofora a tutto sesto ed è coronata dalla cupoletta poggiante sul tamburo. L’interno dell’edificio, la cui pianta è a croce latina, si compone di un’unica navata, sulla quale si affacciano i due bracci del transetto e le cui pareti sono scandite da paraste sorreggenti la trabeazione modanata e aggettante sopra la quale si imposta la volta. Al termine dell’aula si sviluppa il presbiterio, rialzato di alcuni gradini e chiuso dall’abside quadrata. La prima citazione di un luogo di culto a Borgo San Siro risale al Basso Medioevo: infatti, nel 1217 papa Onorio III confermò con una bolla al vescovo di Pavia Folco Scotti il possesso sulla cappella borghigiana “cum cappelliis, parrochiis et pertinentiis suis”. Tuttavia, non ve ne è traccia né nelle rationes decimarum del 1322-1323 né nei resoconti della visita pastorale del 1460.

LA COSTRUZIONE La prima pietra della nuova parrocchiale fu posta nel 1729; l’edificio, sorto al posto della chiesa precedente, venne portato a compimento nel 1732. Nel 1817 la chiesa passò dalla diocesi di Pavia a quella di Vigevano, come stabilito dalla bolla Beati Petri apostoli principis di papa Pio VI del 17 agosto e confermato dal successivo breve “Cum per nostras litteras” del 26 settembre. Dalla relazione della visita pastorale del vescovo Vincenzo Forzani del 1845 si apprende che i fedeli ammontavano a 1606 e che la parrocchiale, in cui aveva sede la confraternita del Santissimo Sacramento, aveva come filiali gli oratori di Sant’Antonio Abate alla Torrazza e di San Lorenzo Martire alla Magnana. Il 6 gennaio 1971 la chiesa entrò a far parte della zona pastorale sud est per volere del vescovo Luigi Barbero, per poi essere aggregata il 1º gennaio 1972 al vicariato di Garlasco.

Davide Zardo

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