«Vogliamo vivere la Quaresima nell’accompagnare la comunità alla riscoperta del luogo dove nasce e si nutre la fede e il nostro legname di cristiani: la mensa eucaristica domenicale». Così padre Graziano Bruno Legnaro, sacerdote della Congregazione dei padri dottrinari, da diversi anni a servizio della parrocchia San Giovanni Bosco in Cristo Re voluta da monsignor Luigi Barbero nel 1960 e affidata alla cura pastorale dei Padri della“dottrina cristiana” (dottrinari) nel 1962.
DAL NEGRONE «A Cristo Re sono cresciuto con cari ricordi che ancora oggi, unitamente ai giovani del tempo, mi accompagnano. Sono stati gli anni della crescita spirituale e della formazione permanente, dopo l’ordinazione. La comunità mi ha conosciuto da giovane, quando ancora, dall’Istituto Negrone, mi recavo in Brughiera per il catechismo del sabato pomeriggio. Una comunità che ho visto crescere nel suo duplice significato: spirituale e materiale. Lo spirituale è inerente al cammino del popolo di Dio nel grande impegno di evangelizzazione mio e dei numerosi Padri che si sono succeduti alla guida della stessa parrocchia in tutti questi anni. L’annuncio del Vangelo, la visita ad anziani e ammalati, la catechesi agli adulti nei periodi “forti” dell’anno liturgico, ai bambini del catechismo, agli adolescenti e giovani con l’impegno di far conoscere loro il fondatore, San Cesare de Bus, innalzato agli onori degli altari il 15 maggio 2022. Anni in cui mi sono pienamente sentito inserito in Diocesi, in piena sintonia con le direttive pastorali dei vari vescovi».
Da sottolineare anche la profonda amicizia e collaborazione con i tanti sacerdoti, vicini con i quali ho condiviso l’attività pastorale e altri destinati nelle diverse parrocchie della Diocesi.
L’EREDITA’ Che eredità spirituale le hanno lasciato i suoi predecessori? «Sono stati per me amici e maestri. L’eredità spirituale da loro ricevuta mi è stata di grande aiuto nel mio cammino sacerdotale, religioso, pastorale. Grande riconoscenza devo a padre Elio nell’età giovanile, e a padre Battista Previtali, il parroco che mi ha seguito negli otto anni di ministero svolti insieme. La sua esperienza di vita culturale, sacerdotale e apostolica, ha arricchito la mia formazione all’apostolato. Un sacerdote, rettore anche all’Istituto Negrone, ben conosciuto in Diocesi anche per il suo servizio agli alunni del Seminario diocesano».

L’ATTIVITA’ Quali gruppi collaborano in parrocchia? «Esiste il Focolare, fondato da giovani del tempo, cresciuti nell’abito parrocchiale e molto legati ai Padri Dottrinari. Il Focolare è una organizzazione di volontariato che si esprime nella solidarietà per la famiglia. L’impegno è quello di creare una rete di solidarietà tra famiglie e tutti i suoi membri partendo dal bisogno concreto. Nel corso dell’anno sono stati amministrati 7 battesimi. La popolazione è formata da molte famiglie di anziani. I bambini del catechismo raggiungono il numero di 40 tra elementari e medie. Lo scorso anno non abbiamo avuto le prime comunioni, quest’anno saranno una decina e 14 i ragazzi che riceveranno la Cresima». Cosa chiede per la sua comunità? «La vita comunitaria è sempre stata oggetto della mia predicazione. La comunità vorrei vederla unita da una forte collaborazione e allenata al servizio mettendo a disposizione le proprie doti, capacità, carismi. Credo molto che la comunità vada amata concretamente».
Davide Zardo