Al Duomo di Vigevano si celebrano gli 80 anni del martirio del beato Teresio Olivelli. Con due messe il 16 e il 19 gennaio, la parrocchia di Sant’Ambrogio in Cattedrale commemorerà la testimonianza di vita e di fede offerta dal “Ribelle per amore”, morto il 17 gennaio 1945 nel lager nazista di Hersbruck, Germania, per aver difeso un compagno di prigionia. Un martirio, quello di Teresio Olivelli, che è per prima cosa la testimonianza di un uomo che portava affetto, comprensione, solidarietà, insomma vita in un luogo, ovvero il lager, che era la negazione della vita stessa. Dove le persone venivano sì assassinate, ma anche uccise nello spirito: spinte ad annullarsi, a mettersi l’uno contro l’altro, a sopprimere quell’umanità di cui il beato Olivelli era invece un portatore costante.
LE CERIMONIE Mercoledì 16 gennaio, alle ore 18, una messa all’altare delle Reliquie perpetuerà la memoria del martire lomellino. Sarà questo l’evento religioso che aprirà la festa del beato Teresio Olivelli, che vedrà la partecipazione dell’Azione Cattolica (associazione della quale Olivelli faceva parte nonostante il divieto del regime fascista), dell’associazione Nazionale Alpini e del gruppo Alpini Vigevano-Mortara, oltre che dei rappresentanti della Diocesi di Vigevano e della stessa parrocchia. Domenica 19 gennaio, ancora alle ore 18, sarà invece il vescovo di Vigevano monsignor Maurizio Gervasoni a presiedere la messa che avrà luogo in cattedrale, a suffragio sempre del Beato. Nato a Bellagio, ma di origine lomellina, terra dove si trasferì fin da bambino, Olivelli ebbe le prime esperienze di fede alla parrocchia di San Lorenzo di Mortara: lì si iscrisse al locale circolo dell’Azione Cattolica. A Vigevano si diplomò invece al liceo Cairoli, prima di laurearsi in giurisprudenza a Pavia e arruolarsi come “penna nera” nel ’41, partecipando alla campagna di Russia. Dopo l’armistizio del ’43 rifiutò ogni collaborazione con i nazifascisti, aderendo alla Resistenza cattolica e partecipando a opere di assistenza e carità.
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