Taste of Art / Il Duomo di Siena, un gioiello unico

Quando si pensa a Siena prima di tutto nella mente appare Piazza del Campo, ma non sono qui per parlarvi di questa originale piazza dalla forma a conchiglia famosa in tutto il mondo. Desidero infatti focalizzarmi sulla Cattedrale di Santa Maria Assunta, il Duomo.

Le colonne che dividono le sue navate sembrano non avere fine, come ai tempi sembrava non avere fine la sua costruzione! Iniziata intorno al 1220, la realizzazione della struttura si protrasse per oltre un secolo e la peste del 1348 rallentò i lavori portando una decina di anni dopo ad annullare anche l’ambizioso progetto di creare una nuova facciata più grande e in posizione diversa rispetto alla precedente. Ciò che ora resta, collegato lateralmente alla cattedrale, è l’incompiuto “Facciatone”, monito a non essere troppo ambiziosi.

L’attuale facciata, tutta in marmo bianco con decorazioni in serpentino di Prato, fu iniziata da Giovanni Pisano e proseguita da Camaino di Crescentino. Superata poi la porta principale, alzando lo sguardo nella navata centrale sembra quasi di essere osservati, perché nel davanzale che la sormonta trovano rifugio 171 busti di Papi e, al di sotto di essi a intervalli regolari, 36 busti di imperatori romani.

Il pavimento è tra i più vasti e pregiati esempi in marmo del suo genere: definito da Vasari come «il più bello, grande e magnifico mai realizzato», è composto da circa sessanta scene alla cui realizzazione parteciparono molti artisti, tutti senesi tranne il Pinturicchio. Non vanno dimenticate la vetrata di Duccio di Buoninsegna e la Libreria Piccolomini. In realtà l’immensa vetrata originale è conservata al Museo dell’Opera del Duomo, che ospita inoltre la “Madonna del perdono” di Donatello, assolutamente da ammirare dal vivo. La Libreria Piccolomini fu voluta a fine Quattrocento dall’arcivescovo di Siena e futuro papa Pio III, Francesco Todeschini Piccolomini, per custodire il vasto patrimonio librario dello zio. Gli affreschi realizzati dal Pinturicchio e dai suoi allievi la rendono qualcosa di inusuale e magnifico all’interno di una struttura religiosa.

Vanno citate infine le pitture murali duecentesche con scene prese dai Testamenti affrescate nella “Cripta” (in realtà un ambiente sotterraneo), riscoperte nel 1999 durante dei lavori di ristrutturazione. Il Duomo di Siena non è solo una splendida architettura religiosa, ma un vero e proprio scrigno pieno di magnifici gioielli. Trovate la puntata dedicata al Duomo di Siena nel mio podcast, Taste of Art, disponibile su tutte le piattaforme di ascolto.

Francesco Nocito, archeologo e podcaster

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