Cambia la Colletta alimentare

E’ completamente diversa la tradizionale Colletta 2020, rispetto agli altri anni. Non si raccolgono alimenti, ma soldi tramite una card (da 2, 5 e 10 euro). Un sistema frutto della pandemia che non consente lo svolgersi, come da tradizione, di questo importante appuntamento. Non cambiano, in linea di massima, i punti dove offrire (l’elenco e le altre informazioni si trovano sul sito www.collettaalimentare.it). Si modifica solo la modalità. All’entrata, gli scorsi anni, i numerosi volontari, ben identificati, consegnavano l’elenco dei beni che si potevano donare e poi, dopo le casse, erano pronti a ricevere. Ora si troveranno pochi volontari che spiegheranno come fare per donare, cioè acquistando la card. La Colletta 2020 sarà differente, con pochi volontari (massimo tre) che informano, ma non raccolgono. “Quest’anno non sarà possibile donare direttamente la spesa, perché la situazione sanitaria del paese lo impone – spiega Giovanni Bruno, presidente del Banco alimentare – gli assembramenti sono da evitare e il distanziamento è ancora in vigore. Ogni anno la Colletta mobilita oltre 145 mila volontari (qualche centinaio in Lomellina), di tutte le età e provenienze, diffusi in 13 mila supermercati, che, in una giornata, mobilitano centinaia di furgoni, che attraversano le città carichi di scatoloni. La Colletta è un evento di massa. Come si può garantire la sicurezza fino all’ultimo volontario di fronte a numeri così imponenti? La tutela della salute è oggi una priorità assoluta. La Colletta dematerializzata (ecco la differenza) rappresenta il tentativo di coniugare diritto al cibo e sicurezza sanitaria. Quindi nessun cibo acquistato nei supermercati, ma viene proposto di finanziare l’iniziativa acquistando una card”. La card (acquistabile alla cassa) ha tagli da 2,5 o 10 euro che verranno poi trasformati in cibo dal Banco Alimentare e che sarà in vendita nei supermercati d’Italia dal 21 novembre fino all’8 dicembre. A fine periodo Colletta, con quanto raccolto da tutte le card, sarà acquistato cibo non deperibile come pelati, legumi, alimenti per l’infanzia, olio, pesce e carne in scatola e gli altri prodotti che maggiormente servono a chi si trova in difficoltà. Gli alimenti verranno ritirati dai punti vendita, dopo Natale, ed arriveranno nelle sedi regionali della Rete Banco Alimentare da dove partirà la distribuzione alle strutture caritative convenzionate su tutto il territorio italiano che, a loro volta, li consegneranno a persone e famiglia assistite. A beneficiare dei viveri offerti dalla generosità della nostra popolazione sono principalmente la Caritas, le Vincenziane, la Croce Rossa che distribuiscono pacchi alimentari ai tanti che hanno bisogno.

Giorgio Giuliani

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