Clir, a rischio la raccolta

Da cinque giorni la sede del Clir è occupata 24 su 24 dai lavoratori che non percepiscono lo stipendio. Più volte i dipendenti e i sindacati hanno invitato la popolazione a recarsi alla sede per conoscere le ragioni dei lavoratori. Questa sera (venerdì) sarà proiettata anche la partita tra Italia e Belgio. «Vogliamo invitare – dice il sindacalista Cgil Riccardo Panella – la popolazione a interagire con noi e chiediamo loro di non lasciarci soli in un momento difficile nel quale non percepiamo gli stipendi. Vorremmo che tutti chiedessero ai loro sindaci di pagare le fatture arretrate». La questione del contendere, ribadita anche dal presidente pro tempore Antonello Galiani, è il mancato pagamento di 1.200.000 euro di fatture del 2020 da parte di alcuni comuni che le ritengono illegittime, che darebbero alla società la liquidità necessaria per andare avanti e pagare gli stipendi. In seguito alla decisione dell’assemblea dei sindaci di mettere in liquidazione la società, la banca ha bloccato i fidi. Anche per questo al suo insediamento Galiani ha comunicato l’intenzione di un dietro front optando per il concordato preventivo in continuità, uno strumento giuridico che al contrario della liquidazione consentirebbe il prosieguo dell’attività. L’intenzione è quella di esternalizzare il servizio di raccolta tutelando i 35 lavoratori rimasti. La decisione però non è semplice da portare a termine, anche perché molti comuni si sono ormai distaccati dal Clir e hanno scelto di affidare il servizio a società private temporaneamente in attesa di un bando. I pochi servizi rimasti però non sono semplici da effettuare. Lunedì si attendeva l’arrivo degli stipendi, ma non sono stati accreditati. Alcuni autisti erano decisi a non salire sul camion. Solo l’intervento dei sindacalisti li ha dissuasi, dal momento che si sarebbe configurato il reato di interruzioni di pubblico servizio. Ma i problemi sul tavolo sono anche altri. La mancanza di liquidità per esempio crea problemi nell’acquisto del carburante e non è escluso che i camion nei prossimi giorni possano non partire. Le prossime ore sono quindi decisive per capire quali comuni rimarranno all’interno del Clir e se si troverà la liquidità necessaria per poter pagare gli stipendi, i fornitori e anche il carburante che è necessario per far partire i mezzi. Il primo passo è una lettera ai sindaci per sottolineare che non sarà garantito il servizio, insieme alla richiesta di un liquidatore e della cassa integrazione.

Andrea Ballone

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