Garlasco, in piazza contro la violenza anche per Chiara

Garlasco domenica si è fermata per dire con forza un no deciso contro la violenza sulle donne. L’evento voluto dal Comune si è svolto in piazza della Repubblica.

Di fronte alle autorità anche Rita Preda e Giuseppe Poggi, i genitori di Chiara Poggi, la sfortunata studentessa di 26 anni barbaramente assassinata nella sua villetta di via Pascoli il 13 agosto del 2007. «La nostra città non dimenticherà mai Chiara Poggi – ha detto l’assessore alle Pari opportunità Isabella Panzarasa – Per questo abbiamo invitato i suoi genitori ad essere qui presenti in piazza. La violenza contro le donne avviene anche dalle nostre parti, per questo abbiamo deciso di organizzare questa manifestazione. Ci sono ancora troppi uomini violenti. Purtroppo ci sono molte donne che non denunciano, quello che dobbiamo fare è non voltarci dall’altra parte quando notiamo qualcosa di anomalo». Il sindaco Simone Molinari ha puntato anche sull’importanza della quotidianità.

Le parole e i gesti simbolici certamente incidono – ha detto il primo cittadino -, però ognuno di noi deve fare la propria parte nella sua vita di tutti i giorni.

In piazza della Repubblica c’erano molte associazioni. «La violenza contro le donne non è solo quella fisica o sessuale, ci sono anche altri tipi di violenza – ha aggiunto Gemma Zanoletti del Soroptimist Lomellina -. Noi abbiamo donato ad esempio una stanza ai carabinieri di Vigevano per permettere di accogliere le donne vittima di violenza. Inoltre ci impegniamo anche per dare più consapevolezza alle donne, ad esempio facendo capire loro come avere maggiore indipendenza economica» «Ogni violenza è grave e va contrastata- ha detto Jessica Facheris, psicologa e collaboratrice della cooperativa Kore di Vigevano, una delle associazioni della rete provinciale antiviolenza. Nel 2021 abbiamo avuto già 90 accessi a Vigevano, in tutto il 2020 nonostante il periodo della pandemia erano stati 97».

In piazza della Repubblica campeggiava un gazebo dove le donne garlaschesi hanno lasciato delle scarpe rosse. Nelle scarpe (o stivali, ciabatte, sandali purché rossi) è stato messo un tagliando da inserire nelle calzature; «Le scarpe rosse – ha concluso Panzarasa – sono state posizionale sul piastrellato della piazza». Anche i commercianti hanno aderito all’iniziativa esponendo cartelli anti violenza nelle vetrine.

Mauro Depaoli

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