Un progetto di ricostruzione storica che un giorno potrebbe dare vita a una raccolta di testimonianze orali. È quello che è stato presentato a Gravellona lunedì è che è stato realizzato in collaborazione con il il Lions Club “La Melagrana” di Gravellona. Il primo passaggio è un documentario audiovisivo realizzato attraverso la testimonianza diretta di persone che hanno vissuto la guerra di Cassolnovo e Gravellona Lomellina, a cura del regista Andrea Piccolini, dello storico Stefano Landini e del parroco di Cassolnovo don Cesare Silva. In modo particolare gli autori si sono focalizzati sulla ricostruzione delle fasi principali del bombardamento che colpì Cassolnovo nell’agosto del 1940 in contemporanea con la festa di San Bartolomeo, che del paese è patrono. In quell’occasione perse la vita una sola persona, anche se le bombe sono cadute in varie zone del paese. In via Roma oggi c’è ancora un altare votivo alla Madonna, per ringraziarla della protezione. “La scelta di un argomento così importante e delicato della nostra storia, il secondo conflitto Mondiale, – spiega la presentazione del progetto, che in un primo tempo verrà proiettato nelle scuole – è stato motivato essenzialmente da due fattori: da un lato il territorio pavese ha vissuto da protagonista questo momento storico emotivamente intenso, ma, ad oggi, ci risultano poche testimonianze multimediali a confronto della sterminata bibliografia cartacea sull’argomento; inoltre fornisce alla cittadinanza un prodotto multimediale da condividere con la cittadinanza e soprattutto con le nuove generazioni, in quanto verrà proiettato e discusso con gli studenti delle scuole secondarie di primo grado di Cassolnovo e Gravellona”. Alla presentazione lunedì mattina nella sala delle Colonne del comune di Gravellona sono intervenuti oltre agli autori anche il sindaco di Gravellona Luciano Garza e Giancarlo Albini, presidente della Fondazione Comunitaria Provincia di Pavia, ma anche Paolo Colli del GHAN ODV. “Non esiste solo la storia con la S maiuscola – ha detto Stefano Landini, storico locale e animatore del progetto – ma ci sono anche molte altre piccole vicende. In questo documentario abbiamo diverse testimonianze dirette”. Nel corso del documentario il fil rouge non è solo quello dei racconti, ma anche quello dei luoghi che sono stati teatro di guerra e il ricordo dei testimoni si fa via via storia collettiva comune e condivisa, che va a ritrovare quella memoria comune di una guerra, che può apparire oggi lontana, ma che in realtà risulta essere ancora vicina.
Andrea Ballone