Mede contro le classi pollaio

Una mozione per impedire che da settembre la scuola media di Mede abbia solo due prime classi, sovraffollate, anziché le tre normalmente previste. È il documento (proposto dalla maggioranza di centrodestra e emendato dalla minoranza) che il consiglio comunale ha approvato la scorsa settimana. «Dalle primarie sono uscite tre quinte – ha detto il sindaco Giorgio Guardamagna – nelle medie devono entrare tre prime. Tutto qui. Stiamo avendo una serie di incontri col provveditorato e con la prefettura per far presente le nostre necessità, e speriamo presto di risolvere la questione a nostro favore». Ma la situazione prende anche una piega politica, dato che l’opposizione ha mosso una critica alle “classi-pollaio” volute dall’ex ministro di centrodestra Mariastella Gelmini. «L’argomento ci ha trovati sensibili – spiega la capogruppo della minoranza di centrosinistra, Antonella Bertarello – perché dal prossimo anno scolastico la scuola secondaria di primo grado di Mede si troverà con una classe in meno. Avevamo appreso già dai giornali di questo problema e, durante i consiglio, il sindaco ci ha descritto quali passi sta affrontando per concertare, con un tavolo composto da autorità provinciali, la possibilità di ripristinare la classe. Tuttavia, abbiamo ritenuto la mozione priva di motivazioni e senza una premessa che introducesse l’argomento e contestualizzasse il tema. Abbiamo quindi proposto un testo che, con alcuni aggiustamenti e tagli, è stato accolto e votato all’unanimità. Nonostante siano stati tolti alcuni passaggi che riteniamo importanti, abbiamo votato a favore perché riteniamo che classi troppo numerose siano di ostacolo alla buona didattica e ad un’armonica socializzazione e integrazione. E’ infatti assurdo proporre classi di 28 o 29 allievi. Tuttavia, la legge dice questo e il decisore non ha fatto altro che applicarla. I margini per derogare alla norma ci sono e non si capisce perché la scelta non stata concertata con gli organi territoriali. Chi è stato disattento in questo passaggio? E’ stata una decisione calata dall’alto appresa solo all’ultimo momento? Potrebbe scatenarsi la solita guerra tra poveri con Pieve del Cairo dove, invece, c’è una classe in più, ma risicata nei numeri. La cosa peggiore che potrebbe accadere sarebbe strapparsi gli allievi pur di mantenere una classe in più a Mede o almeno una classe a Pieve del Cairo. Tornando alle motivazioni espresse nella proposta di mozione, alla maggioranza non sono piaciuti i passaggi su Gelmini in quanto artefice delle cosiddette “classi pollaio”; del governo che vorrebbe intervenire riducendo il numero di allievi per classe; del fatto che il rientro a settembre sarà condizionato ancora dall’emergenza coronavirus e che, per questo motivo, bisognerà in ogni caso fare attenzione agli spazi a disposizione. Si è quindi voluto mettere da parte una verità scomoda, ma che esiste, per non urtare le sensibilità di chi, nella maggioranza, non è capace di fare autocritica».

Davide Zardo

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